PESCARA

Patti Smith, la Sacerdotessa del rock stasera al Massimo

Sul palco, in acustico, la cantautrice è accompagnata dal figlio Jackson e da Tony Shanahan, divisi tra chitarra e basso

PESCARA. Note vocali, frammenti di versi, istantanee, ballate in crescendo. Patti Smith porta in scena il suo “A Tour of Italian Days” come un ponte tra passato e presente capace di guardare al futuro in tutte le sue sfumature. Ieri sera il debutto ad Ancona che anticipa la tappa pescarese di questa sera (ore 21) al Teatro Massimo per un appuntamento organizzato da Patagonia Pictures.

Al centro, una scaletta che sa rinnovarsi sera dopo sera in cui compaiono tanti successi di sempre, come Grateful, People have The Power, Ghost Dance, Dancing Barefoot, Pissing in a River o Redondo Beach. Sul palco, in acustico, la Sacerdotessa del rock sarà accompagnata dal figlio Jackson Smith e da Tony Shanahan, divisi tra chitarra e basso. Ma a dare forza alle canzoni non è solo l’energia inesausta di un’artista febbrile, attenta alla ricerca di verità sempre più profonde e che, data dopo data, dà prova delle sue capacità da performer in questo lungo tour che toccherà tutto il Paese.

I concerti di Ancona e Pescara, così come le date di Campobasso (venerdì 1 dicembre), Bari (lunedì 4), Matera (martedì 5), Schio (venerdì 8), Bologna (martedì 12), Venezia (giovedì 14) accompagnano la pubblicazione del libro “A Book of Days” pubblicato da Bompiani. Un viaggio lungo un anno. Un diario, un libro che raccoglie parole e fotografie di un anno speciale e insieme come tanti. Più di 365 scatti, spaziando dal vecchio archivio di polaroid di Patti Smith alle foto rubate con lo smartphone, per tracciare la singolare estetica dell’autrice.

Una galleria che ha iniziato a condividere su Instagram nel 2018 e che mette insieme di tutto, dai ritratti dei figli alle amate tazze di caffè, dai suoi stivali al gattino. Col tempo ha preso forma la storia coerente di una vita dedicata all’arte e costellata di piccole scoperte quotidiane tra passioni, devozioni, ossessioni e capricci. Per rafforzare il legame tra musica, parole e immagini, le canzoni saranno accompagnate dalla proiezione sul palco di fotografie e testi inclusi nel libro a conferire alla performance uno sguardo unico e personale e in costante evoluzione dell’archivio di scatti dell’artista.

Domani, al risveglio dal concerto Patti Smith terrà alcuni brevi incontri mirati a Pescara e i luoghi dannunziani da sempre da lei fotografati con passione e esposti ove possibile.

Nata a Chicago e cresciuta nel South Jersey, Patti Smith è emigrata a New York nel 1967, dove si è imposta con grinta nel panorama musicale dell'epoca grazie alla sua figura rivoluzionaria e alla sua capacità di coniugare rock e poesia. Il suo universo poetico attorno a un miscuglio di beat generation, misticismo biblico, decadentismo ed esistenzialismo underground. I suoi riferimenti prediletti sono soprattutto i cantici di Allen Ginsberg, la narrativa di Jack Kerouac, le liriche di Williams Burroughs. Ma il suo vero maestro è il poeta maledetto francese Arthur Rimbaud, al quale ha dedicato il suo secondo album “Radio Ethiopia” (1976), in cui si sposano le sue due anime, quella punk, feroce e straziata, e quella più cupa e solenne.

Tra gli artisti più influenti di sempre, viene spesso citata da illustri colleghi come «grande fonte di ispirazione», da Michael Stipe dei Rem a Morrissey e Johnny Marr (The Smiths), da Madonna agli U2 a molti altri. Al suo primo album “Horses” (1972) sono seguiti innumerevoli successi come interprete, autrice, artista discografica e visiva, riconosciuti ovunque. Performer straordinaria, voce graffiante e grande carisma, è anche capace di dare una versione inedita alle cover che mette in scaletta, da Bob Dylan (notevole la sua All Along the Watchtower) ai Nirvana. Il resto lo fa il suo raffinato songwriting.