Premio Cicognini, una sera a cena con il cinema: da Guerra a Bascir e Ammendola

2 Dicembre 2025

Un incontro a tavola quasi da sceneggiare, visto il livello dei commensali. È la magia dell’arte, della cultura, della musica

FRANCAVILLA AL MARE. E se una sera ti ritrovi a cena con l’autore della colonna sonora di uno dei film più belli che tu abbia mai visto, compositore tra l’altro di un brano musicale che ti è entrato nell’anima? E se accanto a lui, tra un flan di verdura e un piatto di pipindun’ e ov’, un volto noto della tv e della musica ti racconta il suo amore per l’Abruzzo? È la magia dell’arte, della cultura, della musica. Il tuo dirimpettaio si chiama Andrea Guerra, ha composto la colonna sonora del film “La finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek e la canzone “Gocce di memoria” interpretata da Giorgia. Un David di Donatello, un Nastro d’argento e un’infinità di altri premi. Alla sua destra, Jonis Bascir, interprete di “Un medico in famiglia”, “Il Clandestino” e tanto altro ancora. Due posti più in là sorseggia amabilmente il suo Montepulciano d’Abruzzo Pino Ammendola, che sul palco del Cicognini ha ammaliato tutti con la sua strepitosa interpretazione di Bonfiglio Liborio.

A destra, al fianco del maestro Davide Cavuti, si gode la cena Michele Placido, sornione e ammiccante. Sul fondo, un pimpante Lucio Fumo – l’inventore del Pescara jazz – tiene banco in barba ai suoi 88 anni. Siamo al ristorante Rampa Letizia di Francavilla. Iniziamo a mezzanotte con gli antipasti, l’appetito non manca (come potrebbe, vista l’ora tarda?) e Andrea Guerra cattura l’attenzione con godibilissimi aneddoti hollywoodiani. «Eravamo a cena», ricorda divertito, «ma sai quelle cene con le telecamere che volteggiavano tra i tavoli, tra un sorriso finto e l’altro? Bene, a un certo punto mia moglie decide di andare alla toilette. Non aveva calcolato che tra un tavolo e l’altro c’erano delle addette al trucco e così, pensando di fare la fila giusta, si ritrova dietro a Nicole Kidman. Quasi senza rendersene conto, le truccatrici la fanno sedere e la trasformano. Così me la ritrovo davanti dopo una mezz’ora, lei che è un tipo acqua e sapone, con il viso truccato e i capelli che da lisci sono diventati improvvisamente effervescenti».

La magia di Hollywood. E giù risate. Jonis Bascir, innata simpatia, se la gode un mondo mentre racconta le sue peripezie di padre di tre ragazzi e con la difficoltà di conciliare il ruolo di genitore con musica, cinema e tv: «Io sono abruzzese dentro, il mio manager è di Pescara, Stefano Francioni, e ho casa a Ovindoli. Mi sento in sintonia con questa terra. Con Edoardo Leo (di grande impatto un video a sorpresa dell’attore romano sul palco dell’auditorium) siamo legatissimi e facciamo lo spettacolo “Ti racconto una storia” ormai da dieci anni». Guerra è incontenibile e racconta come è nata la melodia di ‘Gocce di memoria’: «Ero a Praga durante le riprese di un altro film e durante una pausa, seduto al pianoforte, ho visto che iniziava a nevicare. Ma sapete quella nevicata in cui i fiocchi volteggiano nell’aria e sembrano non posarsi mai? D’istinto ho provato a mettere in musica quell’immagine e sono fluite le note della canzone».

Arrivano ravioli bianchi ai funghi e spaghetti con le polpettine per la gioia del palato, poi è il momento dei brindisi. Pino Ammendola ne lancia uno dedicato a Cavuti e dopo poco Cavuti, a sua volta, ne dedica uno a Lucio Fumo. Le carni arrosto e la pizza doce abruzzese chiudono la serata scandita dalla professionalità di camerieri veloci come fulmini. Una serata a tavola quasi da sceneggiare, visto il livello dei commensali. E sarebbe piaciuta moltissimo allo stesso Alessandro Cicognini, convitato di pietra. Vista l’atmosfera, avrebbe composto una di quelle indimenticabili melodie che hanno fatto grande il cinema italiano. Nella sua Francavilla, tra la sua gente.

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