Sorrentino: la mia Roma morente in un corto 

Il regista della “Grande bellezza” torna a raccontare la Capitale in un mini film per la Rinascente

ROMA. Un'idea «nata due anni fa, quando qui era ancora un cantiere. All'inizio pensavo di mettere in scena una Roma notturna più scoppiettante, invece quella che racconto è una città morente». Parola di Paolo Sorrentino, che firma il corto “Piccole avventure romane”, realizzato in occasione del primo anno di vita della Rinascente su via del Tritone. Un legame già consolidato, quello tra il marchio e il regista premio Oscar (ora al lavoro sulla preproduzione della serie The new Pope) che aveva curato l'evento “Seconda pelle” per la grande festa d'inaugurazione. Il corto parte da un servizio di moda notturno sullo sfondo del Colosseo che ha per protagonisti un modello (Malcolm Lindberg) e una modella (l'italiana Michela Begal) in biancheria intima. Il fotografo (Francesco Acquaroli) si allontana un attimo e viene catturato dal fascino di una prostituta (Lidia Vitale). I due ragazzi iniziano insieme una passeggiata per il centro della Capitale, fino al palazzo di Via del Tritone, dove l'alba, sulla terrazza, riserverà una sorpresa. A chi chiede al cineasta perché abbia voluto mettere in scena una Roma morente (simboleggiata con discreta ironia da una corona di fiori portata in giro per la città), Sorrentino risponde: «Non mi sembra contesto adatto per le solite lamentele. Si è pensato a me per un progetto su Roma, credo, per “La grande bellezza”, dove avevo raccontato gli ultimi disperati rantoli della città. Sono però anche fermamente convinto di quanto sia positivo che di fronte al morente sia nata una struttura del genere. Io poi sono legato a Rinascente perché da bambino a Napoli era un luogo mitico, come ha raccontato anche De Crescenzo. Quando mio padre, quelle rarissime volte, ci annunciava che saremmo andati, vivevo l'appuntamento con gioia». “Piccole avventure romane” «è un po’ più di uno spot e un po’ meno di un film, una formula che si sposa bene con operazioni di questo tipo. Non venendo dalla pubblicità ne ignoro i meccanismi, ma penso sia una grande opportunità per un regista esercitarsi con dei corti, una cosa diversa da spot dove lo storyboard è fatto da altri». «Abbiamo centrato tutto quello che ci prefiggevamo».
La collaborazione con il cineasta potrebbe continuare, anche se Sorrentino suggerisce: «Visto che il corto si intitola Piccole avventure romane, forse sarebbe interessante se altri registi realizzassero nuovi capitoli».
©RIPRODUZIONE RISERVATA.