Tananai sabato a Francavilla: «Sul palco mi sento sempre a casa, i fan sono la mia gente»

Nostra intervista al cantautore che sabato sera sarà in concerto sul lungomare Tosti. Con il nuovo disco spazio ai successi “Alibi” e “Veleno”
FRANCAVILLA AL MARE. Fa tappa in Abruzzo il CalmoCobra Live - Estate 2025, il viaggio live di Tananai. Il cantautore milanese, al secolo Alberto Cotta Ramusino, si esibirà sabato sul Lungomare Tosti dalle 21, nell’ambito dello Shock Wave Festival. Il tour prende il nome dal nuovo album CalmoCobra - certificato disco di platino -, di cui è uscita di recente la riedizione digitale, contenente i brani Alibi e Bella Madonnina, quest’ultimo in rotazione radiofonica dal 6 giugno. Il disco, pubblicato nel 2024, è stato anticipato dai singoli Veleno, Storie brevi - in duetto con Annalisa - e Ragni. Ecco cosa ha raccontato al Centro in occasione del concerto di Francavilla.
Quanto si sente cambiato dal Sanremo di “Sesso occasionale”?
«Per certi versi mi sembra di essere sempre la stessa persona, ma al contempo con ogni canzone che scrivo imparo qualcosa di nuovo, su me stesso e sul mio modo di esprimermi attraverso la musica e così cambia anche il mio approccio al mestiere. Sono sicuramente cresciuto, ma sono sempre io».
Com’è andato il tour europeo?
«È stato pazzesco. Parte delle persone che sono venute ai concerti in giro per l’Europa non erano italiane ed è un’esperienza surreale trovarsi fuori dall’Italia e vedere che la mia musica è riuscita ad arrivare anche oltre le barriere linguistiche. Poi i fan italiani che sono venuti mi hanno mostrato calore come solo loro sanno fare, per cui è stato davvero un tour incredibile».
Ha condiviso il palco di San Siro con Tiziano Ferro, protagonista anche di un cameo nel videoclip di “Punk Live Storia”. Cosa ha rappresentato per lei?
«Tiziano Ferro è uno degli artisti con cui sono nato e cresciuto, è un’icona e lo rispetto moltissimo. Poter condividere alcune tappe della mia carriera con lui è stato un onore».
Perché il titolo “CalmoCobra”? Rispetto al precedente album “Rave, eclissi”, come lo definirebbe?
«CalmoCobra è un monito che risale a qualche tempo fa: me lo dicevano le persone a me vicine quando, approcciandomi al mondo della musica e della visibilità, notavano che perdevo un po’ la testa nel caos generale. Ad oggi è un promemoria, lo uso per ricordarmi che correre forsennatamente non è sempre la scelta migliore. Rispetto a Rave, eclissi direi che è un album più introspettivo, in cui ho scavato più a fondo, mi sono presentato in veste più matura».
Per chi le piacerebbe scrivere?
«Ci sono un sacco di artisti a cui mi piacerebbe prestare la penna, anche perché a seconda della persona con cui si lavora vengono fuori cose diverse, per cui tantissimi nomi sarebbero collaborazioni che darebbero risultati interessanti. Per me la cosa fondamentale è che prima ci sia un rapporto umano, poi professionale».
Qual è il suo rapporto con i fan? «Ormai sono famiglia per me, sono la mia gente. Una delle ragioni per cui mi piace così tanto esibirmi è proprio perché sul palco mi sento a casa e questo anche perché davanti a me ci sono persone che mi permettono di sentirmi così e a cui sono legato».
Cosa pensa della musica oggi? «Penso che per gli artisti sia molto accessibile, ad oggi, far sentire la propria musica; è molto più fattibile rispetto a un po’ di tempo fa, il che dà spazio a un sacco di talenti diversi, modi di esprimersi, punti vista. Credo davvero che questo sia molto bello, per chi ascolta c’è la possibilità di variare e non annoiarsi mai, basta aver voglia di cercare».