Vanoni, l’ultima intervista al Centro: «Dell’Abruzzo amo i lupi. Eredi? Non ne ho»

La chiacchierata di Domenico Ranieri con la cantante nel 2015 in occasione del concerto ad Avezzano per il tour “Un filo di trucco, un filo di tacco”
AVEZZANO. Mai dimenticare le raccomandazioni della mamma. «Mi raccomando, Ornella, “un filo di trucco, un filo di tacco”». E quei consigli così femminili, una delle interpreti più raffinate della storia della musica leggera italiana non li ha di certo dimenticati. Tant'è vero che Ornella Vanoni ha intitolato proprio così il suo ultimo spettacolo: Un filo di trucco un filo di tacco... ultimo tour.
Sabato sera alle 21 sarà in scena al teatro dei Marsi di Avezzano con uno show in cui canta e recita interpretando i suoi grandi classici, alcune cover e i brani del suo ultimo album Meticci (Io mi fermo qui). Attraverso la fusione di musica e teatro racconta con sincera ironia tutto ciò che ha vissuto in 80 anni di vita, la sua visione dei sentimenti e dell'amore e l'arte della seduzione.
Ultimo giro di concerti di una carriera luminosa. Cosa si prova?
«Si prova il piacere di fare una cosa nuova come quella che sto facendo adesso e che sta avendo un successo strepitoso perché fa scoprire la mia vena comica. Molti mi conoscevano per la capacità di far commuovere, ma non sapevano che fossi così buffa. Per me è uno spettacolo pesante di 2 ore e 20 minuti, senza respiro, ma per gli spettatori, glielo assicuro, molto gradevole».
Il titolo del concerto prende spunto da una raccomandazione della sua mamma. Se lei dovesse dare un consiglio a una ragazza oggi, cose le direbbe?
«Un filo di tacco non lo so, oggi le ragazze amano indossare gli scarponcini e preferiscono essere sportive ai piedi. Poi magari sopra sono sexy. Il trucco imbellisce tutto, un po’ di rossetto e un po’ di mascara non possono mancare».
Scelga la canzone alla quale è più affezionata o che comunque le piace di più.
«Il brano Perduto, perché mi emoziona moltissimo».
Qual è il suo legame con l'Abruzzo?
«Non l'ho frequentato moltissimo, ma mi piacciono tanto i lupi e mi spiace per le volpi avvelenate ieri. Che colpa avranno avuto mai, che hanno mangiato qualche gallina? Mi piacerebbe tanto vedere i lupi, sono belli. Alcuni archeologi hanno trovato la tomba di un bambino allacciato a un cucciolo di lupo e quindi il lupo è stato il primo amico dell'uomo».
Cosa pensa della politica di oggi?
«Non penso, c'è qualcuno che ci capisce qualcosa? Quando leggo il giornale ormai salto le pagine di politica perché è ora di dire basta con le parole e le promesse. C'è sempre qualcuno che dice che farà, ma poi non fa niente».
Quali sono stati gli uomini importanti della sua vita?
«Giorgio Strehler e Gino Paoli, senza alcun dubbio. I guai di Gino con il fisco? È tutta una balla e certi giornalisti fanno del gossip».
Teatro con Strelher, musica a 360 gradi, ora il cinema con Bisio. Si considera un’artista a tutto tondo?
«Io sono un’artista che può fare tutto, dal dramma greco alle cose brillanti. Tra l'altro, come attrice, ho vinto un sacco di premi. Sono stata una rivelazione, sono io che ho scelto la musica che mi diverte di più».
Qual è l'ultimo film che ha visto?
«‘Whiplash’, quello che racconta la storia del batterista jazz».
E il libro?
«È un periodo di poca lettura, ma proprio ieri leggevo le poesie di Baudelaire».
Qual è stato il momento più importante della sua carriera?
«Sono molti: la prima volta che ho cantato per due ore le canzoni di Amal e la prima che ho recitato nell'Idiota di Achard. Mio marito ha scommesso su di me e ha vinto, faceva il produttore».
Cosa pensa dei talent?
«Non ne posso più, continuano a uscire dei giovani cantanti e non si sa più dove metterli. Se c'è una mia erede? Non so, non credo».
Cosa promette al suo pubblico di Avezzano?
«Divertimento assicurato e tanta buona musica».
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