È in arrivo lo stadio per lo sci di fondo Ma scatta la polemica 

Partiti i lavori per l’anello e un laghetto, pronti per l’inverno Scontro tra gli ambientalisti e il sindaco di Rocca di Mezzo

ROCCA DI MEZZO. Sono partiti ai Piani di Pezza i lavori per uno stadio per lo sci di fondo con annesso bacino artificiale, che dovrebbe essere pronto per la prossima stagione invernale. Un progetto finanziato con poco più di un milione di euro, proveniente dal fondo complementare del Pnrr, che punta ad arricchire l’offerta turistica della zona, all’interno del Parco Regionale Sirente-Velino e considerata una delle più fredde dell’Appennino. Un’opera che ha ricevuto tutte le autorizzazioni necessarie, come conferma il sindaco di Rocca di Mezzo Mauro Di Ciccio, ma che non piace agli ambientalisti, che temono «alterazioni paesaggistiche».
IL PROGETTO E LE AUTORIZZAZIONI
L’intervento prevede, oltre a un anello di 800 metri per praticare lo sci di fondo, la realizzazione di un bacino di raccolta, che insiste su una vecchia cava di inerti a cielo aperto. «Sarà utilizzato, in caso fosse necessario, per l’innevamento artificiale con cannoni mobili», spiega il sindaco, «ma anche come riserva di acqua per la fauna selvatica e per le attività antincendio. Con un impatto ambientale minimo, non ci saranno reti di contenimento e se dovesse ritrarsi l’acqua, sul fondo si vedrebbe solo la ghiaia, nessun telone o altri materiali. I rischi paventati dalle associazioni ambientaliste sono dunque solo ricostruzioni fantasiose». Si procederà mediante interventi di ingegneria ambientale per realizzare piccoli gradoni che fungeranno principalmente da freno allo scorrimento del pendio, che potranno essere utilizzati come spalti naturali. Previsto anche il miglioramento della viabilità rurale esistente.
Con la conferenza dei servizi, svoltasi a giugno del 2022, il progetto ha ricevuto il parere favorevole del dipartimento Infrastrutture e trasporti, del dipartimento Valutazioni ambientali, del Parco naturale regionale Sirente-Velino (che ha rilasciato anche il nulla osta), della Provincia della Soprintendenza.
IL NO DEGLI AMBIENTALISTI
Contro l’intervento, con una nota, si sono espressi Fabio Borlenghi (Altura Abruzzo), Francesco Sulpizio (Cai Abruzzo), Mimì D’Aurora (Dalla parte dell’Orso), Vincenzo Giusti (Italia nostra Abruzzo), Stefano Allavena (Lipu Abruzzo), Stefano Orlandini (Salviamo l’Orso) e Massimo Pellegrini (Stazione ornitologica Abruzzese). «Dopo aver ipotizzato per questa località impianti sciistici, villaggi montani e collegamenti fra la Magnola e Campo Felice», scrivono, «nel tempo si è affermata l’idea di sfruttarne le potenzialità con la creazione di uno stadio del fondo, in base all’alibi, tutto da dimostrare, del suo minor impatto ambientale. Non è necessario attendere la realizzazione di questo “sogno mondiale” per esprimere un giudizio del tutto negativo sui lavori in corso: sul loro impatto naturalistico avremo modo di ritornare, ma sulle alterazioni paesaggistiche dell’area è facile fare previsioni. Dal laghetto, che in estate, come a Campo Felice, si trasformerà nel fondo plasticato di una discarica, ai cannoni sparaneve sul cui numero e sulla cui mobilità dubitiamo, ai canali e alle canalette in vista per l’adduzione dell’acqua al laghetto, alle gradinate che non sono state realizzate nemmeno in occasione della “Route” scout del 1986. Siamo facili profeti se affermiamo che da ovest e da Capo Pezza la vista verso il valico sarà paesaggisticamente insostenibile».
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