A maggio spesi 16mila euro per i gettoni dei consiglieri

In testa alla classifica dei più presenti (e più pagati) Ludovici, Colonna e Cimoroni Chiude la lista il componente aggiunto Gamal, al quale non spetta l’indennità

L’AQUILA. Ottanta euro e dieci centesimi a seduta, sia che si tratti di consiglio, sia che si tratti di commissione. È così che, nel mese di maggio, la spesa per il pagamento dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali aquilani si è attestata su 16.020 euro. Lo rivela la determina numero 84 dello scorso 6 giugno, con la quale è stato autorizzato il pagamento delle indennità di presenza spettanti ai singoli consiglieri. I più “gettonati” di tutti sono Vito Colonna, Marco Cimoroni e Giuseppe Ludovici, che nel mese di maggio hanno “guadagnato” 801 euro ciascuno per aver partecipato a tutte le sedute del consiglio comunale e delle commissioni di cui fanno parte. Seguono Ermanno Giorgi, vicepresidente del consiglio comunale, Sergio Ianni e Angelo Mancini, con 720,90 euro ciascuno. Subito dopo, con 640,80 euro, ci sono Giorgio De Matteis, Emanuele Imprudente, Tonino De Paolis, Giustino Masciocco, Gianni Padovani, Stefano Palumbo e Salvatore Placidi. Ancora a scendere, con 560,70 euro, si trovano Luigi D’Eramo, Raffaele Daniele, Giuliano Di Nicola e Alessandro Piccinini. La parte bassa della classifica si apre con Antonio Nardantonio, Roberto Tinari ed Enrico Perilli, (480,60 euro), Guido Quintino Liris, Pierluigi Properzi, Alì Salem, Antonella Santilli, Giorgio Spacca (400,50 euro). Ancora più giù figurano Adriano Durante e Daniele Ferella (320,40 euro), Vincenzo Vittorini ed Ettore Di Cesare (240,30), Antonello Bernardi (160,20) e Alessandro Mucciante (80,10). Nulla viene liquidato in favore del consigliere aggiunto Gamal Bouchaib, in ossequio «al parere della prefettura che, in condivisione con quanto già espresso dal ministero, conferma che la figura del consigliere straniero non è riconducibile a quella di amministratore locale e che quindi lo stesso non può essere destinatario dei gettoni di presenza previsti dall’articolo 82 del Testo unico sugli enti locali». Gamal Bouchaib dal mese di aprile 2014, pertanto, non percepisce più un soldo.

Nella determina non è riportata alcuna voce di spesa per quanto riguarda le indennità del sindaco Massimo Cialente e del presidente del consiglio Carlo Benedetti, calcolate a parte. Generalmente, sempre sulla scorta del testo unico enti locali, per il sindaco di un comune con un numero di abitanti compreso tra i 50.001 e i 100.000 il compenso è di 4.368,90 lordi al mese, salvo alcune variabili. Se il sindaco è un lavoratore dipendente o un pensionato l’importo dev’essere dimezzato, a meno che non richieda l’aspettativa per tutta la durata del mandato. Sul portale trasparenza del Comune si legge che il presidente del consiglio percepisce 2.275,71 euro lordi al mese. Vicesindaco e assessori guadagnano, rispettivamente, 3.276,67 e 2.621,34 lordi al mese.

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