ACastel del Monte le lane di tutt’Italia

Un Centro nazionale di raccolta del vello tosato nascerà nel paese aquilano. Si conclude oggi la Rassegna degli ovini

CASTEL DEL MONTE. La lana, da disvalore a prodotto economico. Nascerà con questa finalità, a Castel del Monte, il Centro nazionale di raccolta delle lane derivanti dalla tosatura degli ovini.

L'iniziativa è stata illustrata ieri dal presidente della Camera di commercio dell'Aquila, Lorenzo Santilli, nell'ambito della 53esima Rassegna degli ovini di Campo Imperatore.

Un appuntamento storico dell'estate aquilana, che sta assumendo, anno dopo anno, i connotati di una manifestazione nazionale, come dimostra la presenza, quest’anno, delle Camere di commercio di Belluno, Sondrio e Trento, che hanno presentato i loro stand espositivi. La manifestazione ha preso il via il 3 agosto e si concluderà oggi: un connubio perfetto tra tradizione, eno-gastronomia, storicità e produzioni locali. Il tutto sull'onda di un unico filo conduttore: la promozione del territorio e di tutte le attività legate alla montagna, a partire dalla pastorizia che per decenni, in passato, ha rappresentato il cuore pulsante dell'economia locale.

«La valorizzazione della filiera della lana, con l'insediamento a Castel del Monte di un Centro nazionale di raccolta delle lane tipiche locali», ha spiegato il presidente della Camera di commercio, Santilli, «è uno dei primi risultati del percorso avviato dall'ente per la riscoperta delle risorse locali e delle tipicità che il nostro territorio offre».

La manifestazione, che oggi entrerà nel vivo con la premiazione delle razze ovine selezionate e l'assegnazione del tradizionale riconoscimento (la «Verga d'Argento»), è promossa dall'ente camerale in collaborazione con la Regione, l'Arrssa, il parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, il comune di Castel del Monte, la Fondazione Carispaq; infine, Cia e Coldiretti. «La rassegna ovini», incalza Santilli, «non s’identifica più solo come la rievocazione della partenza dei pastori in occasione della Transumanza, ma come un momento di attenta riflessione e progettazione dell'economia legata alla montagna, che può rivelarsi strategica per le nostre zone».

Dalle tradizioni alle nuove opportunità di sviluppo, passando per la valorizzazione dei prodotti della terra d'Abruzzo, legati all'attività della pastorizia: latte, formaggio e lana. «L'economia rurale», prosegue Santilli, «ha sospinto nel tempo lo sviluppo del nostro territorio e può essere ancora, in una lettura moderna, un'occasione di crescita turistica ed economica».

«La riscoperta della pastorizia», ha concluso il presidente della Camera di commercio, «è un elemento sul quale costruire un percorso di crescita, partendo dalle tradizioni proprie dell'Abruzzo interno, che devono, però, sfruttare le nuove tecnologie. La filiera della lana, che ha già trovato uno sbocco nella realizzazione di alcuni capi di abbigliamento ottenuti lavorando le lane locali, è un primo risultato».

Insomma: «L'economia della montagna può rivelarsi strategica per lo sviluppo delle nostre zone».

Monica Pelliccione

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