Accord Phoenix, Cialente prevede tempi rapidi

Il sindaco: «Entro febbraio verrà siglato l’atto di acquisto dell’area comunale» L’azienda che smaltisce i rifiuti elettronici dovrebbe occupare 120/160 operai

L’AQUILA. Due firme dal notaio, che danno una svolta all’insediamento dell’Accord Phoenix. Dopo la ratifica del pre-accordo di vendita con l’azienda guidata dall’ex banchiere indiano Ravi Shankar, ieri mattina il Comune ha chiuso anche la partita con la società “Neon”, di Palmerini, proprietaria di una palazzina interna all’ex polo industriale.

«Entro febbraio», assicura il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente, «verrà siglato anche l’atto di acquisto, da parte dell’Accord, dell’area di proprietà comunale che si andrà ad aggiungere agli spazi messi a bando dall’ex commissario Gianluca Vidal, già acquisiti dall’azienda».

Pezzi di un puzzle che sta per comporsi definitivamente e che rimetterà in moto 25 mila metri quadrati dello stabilimento ex Italtel, dove sorgerà un sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Il più grande e importante in Italia, il secondo in Europa.

A regime la fabbrica occuperà tra i 120 e i 160 lavoratori, pescando tra le maestranze delle aziende del polo elettronico che hanno chiuso i battenti ormai da tempo: Finmek, Intercompel, Fida, Cn-System e P&A Service.

Cialente, dopo la firma dell’accordo con la “Neon” di Palmerini e con l’atto notarile pronto per il passaggio di consegne tra Comune e Accord, è ottimista.

«Stiamo solo aspettando che vengano completate le procedure per l’accreditamento della somma», afferma il sindaco. «Si tratta di un milione e 700mila euro. Lo stesso importo pagato dal Comune per l’acquisizione del sito. Entro questo mese firmeremo l’atto definitivo e l’Accord Phoenix potrà dare il via alla ristrutturazione dello stabilimento».

Un’operazione lunga e complessa, quella per l’insediamento dell’Accord all’Aquila. Trentotto milioni di euro l’importo complessivo dell’investimento, di cui oltre 10 milioni finanziati da Invitalia come contributo pubblico.

«Si tratta del terzo contratto di sviluppo», afferma Cialente, «che, se la tabella di marcia verrà rispettata, entro due mesi consentirà di completare l’adeguamento del capannone di Pile e riavviare gradualmente l’attività, con le prime assunzioni».

Per il sindaco «il traguardo raggiunto è frutto di una sinergia politico-istituzionale che si intreccia con la sensibilità dimostrata dalla banca di riferimento, che sta accelerando le pratiche per la chiusura dell’accordo. La dimostrazione che, quando si opera nella stessa direzione, i risultati non tardano ad arrivare».

Monica Pelliccione

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