Accord Phoenix, sì all’insediamento

L’AQUILA. Si sblocca la vicenda Accord Phoenix. Invitalia, dopo un iter durato più di tre anni, ha dato il via libera al progetto di insediamento, all’interno del polo elettronico, di un innovativo...

L’AQUILA. Si sblocca la vicenda Accord Phoenix. Invitalia, dopo un iter durato più di tre anni, ha dato il via libera al progetto di insediamento, all’interno del polo elettronico, di un innovativo sito per lo smaltimento dei rifiuti elettronici. Il consiglio di amministrazione dell’agenzia del ministero dell’Economia, riunito ieri a Roma, ha definitivamente autorizzato il contributo di 12 milioni, richiesto dall’imprenditore anglo-indiano Ravi Shankar, a fronte di un investimento complessivo di 35 milioni. La notizia sarà ufficializzata stamani, nel corso di una conferenza stampa convocata in Comune dal sindaco Massimo Cialente, alla presenza del vicesindaco Nicola Trifuoggi e del vicepresidente della giunta regionale Giovanni Lolli. I 12 milioni provengono dai fondi Cipe per la ricostruzione. L’ok all’operazione arriva a pochi giorni dall’ultimo, accorato appello lanciato dai circa 180 lavoratori del polo elettronico, le cui speranze di ricollocazione sono appese all’insediamento della nuova azienda che, secondo il piano industriale presentato a febbraio del 2014 nella sede di Confindustria, dovrebbe riassorbire circa 120 dipendenti fuoriusciti dagli stabilimenti aquilani che nel corso degli anni hanno chiuso i battenti: Finmek Solution, Fida, Cn-System, Intercompel e P&A Service. L’iter di approvazione del progetto è stato lungo e tortuoso: il primo annuncio, tre anni fa, da parte del sindaco Cialente e da Lolli, che hanno seguito le trattative in prima persona.

Poi l’approdo della pratica a Invitalia, che avrebbe dovuto licenziarla, con esito positivo, a giugno dell’anno scorso. Ma sono seguiti rinvii, inghippi e continue richieste di documenti da integrare. A mancare, nonostante l’ingresso a sorpresa nella società della Deutsche Bank, erano proprio garanzie sulla solidità finanziaria dell’intervento.

Lo stesso Shankar lo aveva rivelato, rispondendo a una lettera dei sindacati. L’ultimo tavolo in prefettura risale a gennaio di quest’anno. Poi il silenzio. Fino a ieri, quando la voce è trapelata, nonostante anche i sindacati fossero ancora all’oscuro. Oggi la politica si prende i propri meriti.

Romana Scopano

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