Addetto stampa, bufera in Comune

Palmieri si dimette dall’Ordine dei giornalisti. Pallotta chiede l’annullamento del bando pubblico

AVEZZANO. Bufera sul Comune dopo l'esito del bando pubblico per addetto stampa, vinto dall'ex assessore Eliseo Palmieri sostituito in giunta solo tre mesi fa. L'Ordine dei giornalisti ne chiede l'annullamento e solleva anche perplessità sulla regolarità delle procedure adottate. Intanto l'ex amministratore comunale, che è anche vicepresidente dell'Ordine regionale, ha presentato le sue dimissioni da consigliere dell'importante organo di controllo dei giornalisti su richiesta del presidente Stefano Pallotta.

Il consiglio, in una seduta urgente ieri, ha ritenuto che la sua partecipazione all’avviso pubblico dalla cui graduatoria finale è risultato vincitore, sia in contrasto con gli obiettivi perseguiti dagli organismi di categoria e dallo stesso Ordine, ossia quello di favorire l’assunzione di giovani precari e disoccupati. Per questo motivo il consiglio ha espresso «sconcerto nei confronti dell’amministrazione comunale di Avezzano che ha nominato una commissione, per la valutazione dei titoli e della professionalità dei giornalisti partecipanti, senza un esperto in informazione e comunicazione».

«Al di là della regolarità formale dell’avviso pubblico, sulla quale, tuttavia, si esprimono forti perplessità», spiegano dal consiglio dell'Ordine, «rimane il fatto che l’amministrazione comunale abbia voluto surrettiziamente eludere l’apporto dell’Ordine professionale che poteva assicurare una competente valutazione. L’Ordine ha quindi diffidato l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Gianni Di Pangrazio «ad annullare la procedura dell’avviso pubblico, la nomina della commissione e la graduatoria finale».

Ha poi sollecitato la giunta Di Pangrazio «a riformulare il bando nei termini previsti dalla legge 150 del 2000 che pone una netta separazione tra informazione e ogni altra attività di pubbliche relazioni o comunicazione».

Secca la posizione dell'ex assessore e giornalista Palmieri. «Ho presentato le mie dimissioni», ha spiegato, «ma era più una questione morale che normativa, di incompatibilità con il programma di mandato che si era prefissato la lista guidata dal presidente Pallotta».

Ha poi confermato di voler restare al suo posto come addetto stampa del Comune. Sulla vicenda erano intervenuti i consiglieri di opposizione, polemizzando sul breve tempo in cui il bando era rimasto online visto che «gli aspiranti addetti stampa avevano cinque giorni per presentare la domanda scaduta il 12 novembre».

Il compenso previsto è di 800 euro al mese. Secondo la minoranza, se l'amministrazione aveva il bisogno di istituire la figura dell'addetto stampa poteva cumulare le attività di comunicazione istituzionale in capo al portavoce.

Pietro Guida

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