Addio all’ultima nonnina del terremoto

Avezzano, si è spenta Elisa Di Profio: aveva quasi 104 anni e lascia 3 figli, 15 nipoti e 18 pronipoti

AVEZZANO. All'età di quasi 104 anni è morta Elisa Di Profio, l'ultima sopravvissuta al terremoto del 13 gennaio 1915, ancora residente ad Avezzano. La donna era nata il 17 ottobre 1909 e dunque, tra qualche giorno, avrebbe festeggiato 104 anni. Aveva poco meno di sei anni quando la terribile scossa del ’15, segnò irrimediabilmente, il destino dell’intera città e della Marsica intera.

«Quando parlava del terremoto», racconta il figlio Leo De Foglio, «ci spiegava che non aveva ricordi lucidissimi di quanto accadde in quegli anni. Raccontava che in tutta Avezzano c’era tanta nebbia, era difficile distinguere le persone per strada. Identificava probabilmente la nebbia con la polvere sollevata dalle macerie».

«Ha sempre vissuto in via dei Volsci», continua Antonietta De Foglio, un’altra figlia, «ma lei l’ha sempre chiamata Vicolo Lungo. Faceva la sarta. Poi, per amore della famiglia, lasciò il lavoro per dedicarsi ai figli: ne ebbe sette, come sua madre. Del suo passato amava raccontare delle storie che ci richiamavano ai valori che tenevano una volta legata la società. Aveva solo sei mesi, quando suo padre morì in America, proprio al suo arrivo, mentre lo festeggiavano. Era appena sbarcato. E sua madre le mise la cuffietta nera, in segno di lutto. Quando il frate francescano venne a darle l’ultima benedizione le disse: “Che mi dici Maria Antonia?”. E sua madre rispose: “Che ho tirato su sette figli senza il padre”».

«E mia madre Elisa», continua la figlia Antonietta, «per tutta la vita ha seguito il suo esempio. Aveva vissuto in una famiglia numerosa e lei ne aveva creata un’altra altrettanto grande e unita. Nonostante le difficoltà. “Una volta”, ci diceva sempre, “le persone davano il giusto significato alle cose”. Il suo lavoro da sarta le persone non glielo pagavano con i soldi, ma con i fagioli, il pane, l’olio. E ci narrava di quando, dopo la guerra, c’era chi non aveva di che campare e chiedeva l’elemosina. Alcuni uomini giravano con dei sacchi sulle spalle, che contenevano il pane di chi per carità gliene offriva un pezzo. E allora lei se ne faceva dare un po’, e in cambio gli dava un po’ di companatico». La signora Di Profio aveva la madre di origine di Corvaro (Rieti) mentre il padre era di Alanno (Pescara). Ma aveva sempre vissuto ad Avezzano. Suo marito, Francesco De Foglio, era uno stuccatore e ad Avezzano ha contribuito alla restaurazione di molte chiese.

I funerali di Elisa sono stati celebrati da don Mario Pistilli nella chiesa di San Pio X, la parrocchia in cui praticava e a cui è sempre stata molto devota. Lascia tre figli, Leo e Antonietta, che vivono ad Avezzano e Maria, che invece risiede ad Ascoli Piceno. Quindici sono i nipoti e 18 i pronipoti. «Ricorderemo sempre nostra nonna», concludono i nipoti Massimiliano De Foglio e Marco Marchionni, «come la colonna portante della nostra famiglia».

Magda Tirabassi

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