All'Aquila la commemorazione di Ulrichs

Fu il primo a impegnarsi per far riconoscere i diritti degli omosessuali. La storia della comunità lgbt passa dall’Aquila

L’AQUILA. Anche quest’anno Arcigay L’Aquila, assieme alla Fondazione Consoli, celebra Karl Heinrich Ulrichs, «ciò che egli ha rappresentato per il movimento omosessuale nel mondo e la sua eredità morale in termini di coraggio, in un’ Italia che ancora stenta a dare riconoscimenti giuridici alle persone gay e lesbiche».

«Fu solo grazie al notevole impegno storiografico e documentaristico in ambito di Massimo Consoli (di cui il Circolo Arcigay di L’Aquila porta il nome)», si legge in una nota, «che tali preziose informazioni ci sono state tramandate prima che si perdessero nell’oblio. Fu egli stesso alla fine degli anni ’80 a rinvenirne la tomba deteriorata dal tempo proprio nella nostra città e l’Arcigay aquilano è estremamente orgoglioso di essere il custode di una storia talmente esemplare di cui rinnova il ricordo ogni anno».

L’appuntamento è fissato domenica 31 agosto alle ore 12 al cimitero monumentale di L’Aquila; dopo la commemorazione seguirà il tradizionale pranzo al ristorante «La Cerella» a Sassa. «Tutti sono invitati a partecipare a questo momento di forte identità storica», si legge in una nota «per conoscere e riscoprire una delle testimonianze più esemplari della nostra città nel campo dei diritti delle persone omosessuali».

Ulrichs fu una persona di notevole cultura. Infatti fu scrittore, poeta, giurista e latinista oltre ad avere studiato in modo approfondito diritto e teologia. I suoi libri inizialmente vennero vietati dalle autorità di polizia nella Prussia nella seconda metà dell’ottocento. Poi si trasferì in Italia e fu ospite del latinista aquilano Nicolò Persichetti. Fu sepolto nel cimitero dell’Aquila e la scoperta di ciò va attribuita a Consoli che fece conoscere il personaggio su larga scala.

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