Appalti macerie, sindaci preoccupati

14 Gennaio 2010

Biondi (Villa Sant’Angelo): progetti pronti, diteci solo come farli partire.

L’AQUILA. «Sulle macerie del mio paese, che sono 50mila metri cubi, ho un progetto pronto. Devono dirci soltanto se possiamo farlo partire con procedura ordinaria oppure se potremo servirci di deroghe». Il sindaco di Villa Sant’Angelo Pierluigi Biondi, all’indomani del vertice del comitato tecnico, che ha chiesto aiuto a Guido Bertolaso anche per snellire le procedure e attivare subito i siti di Bazzano e Barisciano, riapre il fronte dei primi cittadini alle prese con lo spinoso problema. «Diteci come dobbiamo fare per togliere le macerie senza scottarci le mani».

APPALTI, LA GRANA. Del resto, il tavolo tecnico convocato dalla Regione ha affrontato non soltanto il tema della localizzazione dei siti, e della loro attivazione, ma anche la spinosa questione degli appalti, che però non è stata ancora risolta in maniera definitiva. Del resto, quello delle procedure standard per l’appalto di attività di gestione delle macerie è un problema che è stato rimandato a un gruppo tecnico ristretto, incaricato della stesura definitiva dei documenti. Insomma, ancora incertezza per la fase più delicata, quella degli appalti, che spaventa i sindaci dei piccoli Comuni. «Io sono pronto», dice Biondi. «Ho già in mano un progetto per la rimozione delle macerie.

Abbiamo anche operato una prima quantificazione, che si è attestata sui 50mila metri cubi. Il progetto è stato redatto gratuitamente dall’università di Siracusa nell’ambito di una collaborazione che coinvolge anche il Cnr con vari percorsi per la rimozione totale in sicurezza. Il piano è propedeutico per studiare il centro storico così come è stato lasciato dal terremoto. Tuttavia, senza voler alimentare ulteriori polemiche sull’argomento, vogliamo capire se dovremo seguire le procedure normali oppure quelle derogate. Solo allora capiremo tempi, costi e modi di realizzazione del piano. Noi sindaci vogliamo sapere come trattare questa materia senza scottarci le mani.

Questa è la mia preoccupazione più grande. Il problema delle macerie è prioritario su tutto. Il mio paese è ancora pieno di rovine. Mi rendo conto che è un problema spinoso, ma ci devono dire subito come fare perché altrimenti, senza queste indicazioni, la ricostruzione non può partire. A marzo, 40 giovani arriveranno a Villa Sant’Angelo per fare un seminario. Del resto, il paese è stato ritenuto un esempio emblematico dove poter applicare gli studi sul recupero delle macerie e sulla ricostruzione». Finora in paese sono state rimosse poche macerie, quelle che ostruivano la viabilità in alcune zone. Oltre a una demolizione urgente. «Ma io», conclude il sindaco Biondi, «non devo solo rimuovere: voglio che gli elementi di pregio, come le pietre e i portali, e tutto quello che è possibile riutilizzare, venga salvaguardato e reinserito nella ricostruzione. Da un lato così si può risparmiare, dall’altro ci permette di conservare l’identità locale».

IL PROBLEMA RIFIUTI. Nei centri dell’Aquilano colpiti dal terremoto esiste anche un problema rifiuti. Quelli di Villa Sant’Angelo da 9 mesi sono trattati dall’Aciam di Avezzano che prima conferiva a Poggio Picenze e poi, chiusa la discarica, li porta prima a Pizzoli e, quindi, nella Marsica. Allo studio c’è l’individuazione di un unico soggetto che possa ottenere la gestione dei rifiuti a livello comprensoriale. Sono in corso incontri per risolvere il problema.