Appalti truccati, Iurato rischia il processo

Chiuse le indagini sull’ex prefetto dell’Aquila per la quale il giudice ha disposto l’interdizione

L’AQUILA. Rischia il processo l’ex prefetto dell’Aquila Giovanna Maria Rita Iurato.

Dopo l’interdizione dai pubblici uffici disposta a suo carico dal gip del tribunale di Napoli Claudia Picciott i, la Procura partenopea ha inviato trentanove avvisi di conclusione delle indagini preliminari che sono in via di notifica in queste ore da parte della Guardia di Finanza nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza a Napoli. Tra i destinatari l’ex questore del capoluogo campano Oscar Fioriolli, l’ex provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, Mario Mautone, alcuni dirigenti di società del gruppo, tra cui l’amministratore delegato di Telespazio Carlo Gualdaroni , il faccendiere-intermediario Lucio Gentile, l’ex vicecapo della polizia Nicola Izzo e l’ex prefetto dell’Aquila Iurato, di 58 anni. Il passaggio tecnico successivo è la richiesta di rinvio a giudizio.

L’inchiesta portò, l’8 gennaio scorso, all’emissione di 12 ordinanze cautelari per le presunte gare truccate per favorire aziende del gruppo Finmeccanica (in riferimento ai lavori e alle forniture per la sede del Cen a Capodimonte, per il sistema di videosorveglianza, nonché a quelli per la realizzazione della cosiddetta Cittadella della Polizia (appalto, quest’ultimo, che non andò in porto).

Gli avvisi sono stati firmati dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm della Direzione distrettuale antimafia Vincenzo D’Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli. Associazione per delinquere, turbativa d’asta, abuso d’ufficio, falso e corruzione sono i reati ipotizzati a vario titolo. Ai trentotto indagati iniziali, si è aggiunto il generale Antonio Girone, ex capo della Direzione investigativa antimafia, finito sotto inchiesta per una presunta fuga di notizie.

La vicenda Iurato è stata caratterizzata, circa un mese fa, anche dalle polemiche legate alle intercettazioni telefoniche nelle quali si faceva riferimento alla «finta commozione», di fronte alle macerie, dell’ex prefetto, che ha operato all’Aquila nel dopo-Gabrielli, da maggio 2010 a ottobre 2012, prima di essere trasferita a Roma per essere nominata capo dell’Ispettorato generale di amministrazione del ministero dell’Interno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA