Archeologia Porte aperte nei siti di Fossa e Castel di Ieri

L’AQUILA. Porte aperte, nei fine settimana estivi, alle aree archeologiche di Fossa e Castel di Ieri, affidate alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per L’Aquila e cratere. Gli...

L’AQUILA. Porte aperte, nei fine settimana estivi, alle aree archeologiche di Fossa e Castel di Ieri, affidate alla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per L’Aquila e cratere. Gli importantissimi resti archeologici visibili nella suggestiva area della necropoli vestina alle porte di Fossa e nel monumentale tempio italico nel territorio di Castel di Ieri, in località Madonna del Soccorso, potranno offrirsi alle visite di cittadini e turisti per l’intero periodo estivo con un programma regolare di aperture nei week end. È il risultato concreto della collaborazione attivata tra la Soprintendenza e le amministrazioni comunali, formalizzata con accordi specifici sottoscritti anche dal segretariato regionale Mibact. Le due aree archeologiche sono chiuse per gran parte dell’anno, a causa dell’esigua dotazione di personale di vigilanza e custodia presente nell’organico della Soprintendenza, sufficiente a malapena a garantire l’apertura del teatro e dell’anfiteatro di Amiternum. «Con gli accordi stipulati», afferma la Soprintendente Alessandra Vittorini, «si è avviato un interessante percorso di cooperazione che, raccogliendo la disponibilità manifestata dai Comuni di Fossa e di Castel di Ieri, consente non solo l’apertura periodica, ma anche il supporto alla manutenzione e alla gestione, nonché l’attivazione di iniziative culturali nell’ambito di un programma condiviso di valorizzazione culturale del territorio. È, questo, uno degli obiettivi prioritari del nostro lavoro, un contributo volto a sostenere il pieno recupero del territorio colpito dal sisma, a partire dai suoi riferimenti storici e di memoria, capaci di diventare spunti di nuove attenzioni diffuse, attrattori di sviluppo e crescita culturale. Un percorso che deve ricercare e attivare ogni possibile condivisione – di intenti e di obiettivi – al livello delle istituzioni locali». Nell’area del tempio italico di Castel di Ieri è stata rinvenuta una straordinaria successione archeologica. Nel VII-VI secolo a.C. il sito fu occupato da una necropoli di tombe a circolo, a circa quattro metri di profondità, cui è seguita, nel III secolo a.C., l’edificazione di un tempio a tre celle, poi abbandonato e infine, nel II secolo a.C., a un livello superiore, il monumentale tempio dedicato a Giove. La necropoli di Fossa comprende un complesso funerario composto da circa 500 tombe risalenti al periodo compreso tra il IX e il I secolo a.C., tra le quali spiccano i grandi tumuli racchiusi da circoli di pietre e caratterizzati da enigmatici allineamenti di menhir.

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