Asl, arrivano altri infermieri

21 Giugno 2007

Ospedali, contratti a tempo per gestire l'emergenza ferie

AVEZZANO. Rinforzi in arrivo nei reparti ospedalieri della Asl Avezzano-Sulmona. Per alleviare i forti disagi dei lavoratori e garantire le ferie estive, ormai alle porte, il manager Giancarlo Moroni e lo staff si preparano ad assumere una dozzina di infermieri dalle graduatorie. Una decina destinati ad Avezzano, l'ospedale più in sofferenza, due a Tagliacozzo e uno a Castel di Sangro. «Le assunzioni degli infermieri», afferma il direttore generale «sono previste in tempi brevi e saranno a tempo determinato. L'utilizzo di nuove unità lavorative servirà a fronteggiare le esigenze legate alla fruizione delle ferie, per il periodo estivo, da parte del personale in servizio. Stiamo spulciando tra le voci di bilancio per verificare i margini di movimento: è prevedibile l'assunzione di dieci o dodici unità».

Operazioni dove giocheranno un ruolo anche il numero dei lavoratori in odore di pensione. Per i nuovi assunti, a tempo determinato, comunque, il contratto di lavoro dovrebbe durare quattro mesi. Una boccata d'ossigeno, quindi, per i reparti ospedalieri, ma il problema è molto più ampio e le carenze di gran lunga superiori. Per tamponare le emergenze sindacati e Rsu hanno chiesto più volte le assunzioni, minacciando di fare la colletta tra gli utenti per raccogliere fondi da girare alla Asl per rimpinguare gli organici.

L'ultimo appello è arrivato nei giorni scorsi quando si sono incontrati con il manager e il direttore amministrativo Francesco Ventura. Spinta che ha ottenuto un primo risultato. «Queste assunzioni di personale a tempo determinato» conclude Moroni «vanno incontro anche alle richieste più volte avanzate dalle sigle sindacali». Qualcosa si muove, quindi, alla Asl sul fronte emergenze organici. «Il segnale che arriva dal direttore generale con queste assunzioni a tempo, assumendosi responsabilità» riconosce Giovanni Cambise della Cgil Sanità «va nella giusta direzione, poiché andrà ad alleviare le situazioni di disagio più pesanti negli ospedali». Diverso il pensiero su Regione e Governo. «Ciò che non va» conclude il sindacalista «sono i parametri fissati da Regione e Governo per il piano di rientro nella sanità dove si profila una mobilitazione nazionale proprio per far allentare le maglie troppo rigide».