Autismo, in Abruzzo forte incremento delle diagnosi precoci

Al centro regionale del San Salvatore oltre 400 soggetti fino a 18 anni di età vengono seguiti in day hospital

L’AQUILA. Forte incremento delle diagnosi precoci su casi di autismo in Abruzzo: aumento di oltre il 7% nel periodo tra il 2012 fino al primo semestre del 2015. I dati sono forniti dal centro di riferimento regionale dell’autismo dell’Aquila, sotto la cui lente d’ingrandimento passa oltre il 90% degli utenti trattati in tutta la Regione.

Il grafico mostra un’escalation marcata delle diagnosi precoci, in grado di svelare, tra 1 e 18 anni, i sintomi della malattia. Lo studio-analisi, elaborato dalla struttura per la cura dell’autismo dell’ospedale San Salvatore, diretta dal professor Marco Valenti, rappresenta una minuziosa “radiografia” sull’andamento della malattia che abbraccia l’arco temporale degli ultimi 3 anni e mezzo. In questo periodo, il centro dell’Aquila – a cui come unica struttura regionale di secondo livello vengono affidati i casi più complessi anche da fuori Regione – ha certificato che ben oltre il 50% dei soggetti analizzati soffre della patologia: la restante quota di utenti è invece affetta da disturbi diversi. Il dato peraltro è lievitato progressivamente: 49% nel 2012, 53,2% nell’anno successivo, 54,7% nel 2014 e, limitatamente ai primi sei mesi dell’anno scorso, la cifra è schizzata addirittura al 56,7%. Il dato sui primi sei mesi del 2015 dice che sui 136 pazienti trattati in day hospital (cioè in giornata in ospedale), in 77 è stata accertata la malattia.

«L’aumento di casi», dichiara Valenti, «è dovuto soprattutto alla capacità del nostro centro di riferimento regionale di individuare i sintomi della patologia in virtù della diagnostica di secondo livello. In sostanza, con i mezzi di cui disponiamo, riusciamo a definire casi per i quali non era ancora stato possibile formulare una diagnosi precisa in altre strutture di primo livello in regione o fuori. Disponiamo inoltre di strumenti innovativi quali l’eye-tracker, le cui potenzialità nella diagnosi precoce sono enormi».

In media, ogni anno, il Centro dell’Aquila si occupa di oltre 400 soggetti (seguiti con day hospital), tra 1 e 18 anni, di cui l’11% proveniente da altre regioni e il resto dall’Abruzzo. Ogni anno, in media, le prestazioni esterne, assicurate con l’attività ambulatoriale, sono 2.600.

Lo staff che si occupa dell’autismo all’ospedale San Salvatore è costituito, oltre che dal professor Valenti, da due infermieri, due medici specialisti ambulatoriali (neuropsichiatri infantili), due psicologi e due terapisti.

Le attività di ricerca, compito istituzionale del Centro, sono svolte in collaborazione con il Dipartimento universitario aquilano di scienze cliniche applicate e biotecnologiche, dove opera un avanzato laboratorio per l’autismo, coordinato dallo stesso Valenti e dalla neuropsicologa Monica Mazza.

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