Autovelox di Bussi Una pioggia di ricorsi dopo le multe 

Il Codacons sta valutando i presupposti di un’azione legale Prime contestazioni ufficiali al giudice di pace di Pescara

L’AQUILA. Cresce la mobilitazione per ricorrere contro le multe elevate con l’autovelox di Bussi. Al riguardo il Codacons, tramite il coordinatore regionale Fabrizio Foglietti, precisa che «a seguito di ulteriori approfondimenti della situazione di fatto e delle conseguenti valutazioni in punto di diritto, si riserva di promuovere azione collettiva ove ne risultino in proseguo i necessari presupposti». Lo stesso Codacons fa sapere che «l’autovelox di Bussi non si trova nel centro abitato. La precisazione è stata fornita dal Comune di Bussi tramite il difensore civico regionale. Non è perciò possibile far valere il precedente di Canzano con l’annullamento da parte del prefetto di tutte le contravvenzioni irrogate e con la rimozione dell’impianto fisso di autovelox. Dal momento che il tratto di strada in questione ricade al di fuori della perimetrazione del centro abitato che ogni Comune deve effettuare in applicazione del Codice della strada, lo stesso deve considerarsi come appartenente a strada statale di scorrimento per la quale è consentita l’installazione di impianto di autovelox fisso. Occorre far presente che acquista rilevanza, ai fini della suddetta qualificazione, soltanto la planimetria allegata alla deliberazione risultando ininfluente la qualificazione del tratto di strada come statale. Per tale ragione il Codacons procederà a verifica diretta di detta cartografia».
L’avvocato Carlotta Ludovici, inoltre, in questi giorni ha iniziato a depositare i primi ricorsi al giudice di pace di Pescara. Sostiene «l’illegittimità di tali multe non solo per la posizione illecita dell’apparecchio protagonista della vicenda, non visibile a maggior ragione nelle ore notturne, in aperto contrasto con la copiosa normativa vigente in materia, ma anche con riferimento all’omologazione dell’apparecchio utilizzato, oltre ad altri profili di nullità dei verbali per vizi sia formali che sostanziali. È chiaro che i cittadini non dovrebbero essere in nessun modo penalizzati, soprattutto con metodi subdoli». (cr.aq)
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