Avezzano, crollano le vendite nei negozi

Saldi negativi, le associazioni: aziende vicine al tracollo

AVEZZANO. I saldi non fanno gola ai marsicani, crollano le vendite anche nella stagione degli sconti. Per la Confcommercio, nel mese di gennaio, i commercianti marsicani hanno raggiunto un picco negativo - la media è del 30 per cento in meno - rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Secondo il presidente Roberto Donatelli l'unica soluzione per uscire dalla crisi è «la richiesta dello stato di emergenza per i consumi». Gli acquisti di Natale non hanno fatto registrare grandi numeri nella Marsica, per questo i commercianti avevano racchiuso tutte le speranze nei saldi di fine stagione partiti il 5 gennaio. Gli sconti, anticipati da una campagna di vendite promozionali avviate in gran parte delle attività commerciali della città, non sono andati invece secondo le previsioni.

A denunciarlo è il presidente della Confcommercio, Donatelli, e il presidente di Federazione Moda Italia, Riccardo Savella, ma anche i tanti commercianti che devono fare i conti con le scadenze e con l'arrivo della merce primaverile da pagare. Secondo i responsabili delle associazioni di categoria e delle attività commerciali il crollo delle vendite ha colpito soprattutto il settore dell'abbigliamento, delle calzature e della pelletteria.

Gli stessi settori, già nel periodo natalizio, avevano subito un forte calo nei consensi che doveva essere seguito da una ripresa nel periodo dei saldi di fatto mai avvenuta. «La situazione è grave», hanno spiegato Donatelli e Savella, «i saldi vanno male, anzi sono fermi. Nel nostro territorio possiamo dire che si è potuto parlare di saldi solo nei primi cinque giorni di avvio delle vendite di fine stagione, cioè dal 5 al 9 gennaio. E poi calma piatta». Le vendite straordinarie avviate anche dai primi giorni dell'anno hanno invogliato i marsicani a comprare capi scontati fino al 40% prima dell'avvio dei saldi. L'iniziale boom dello shopping in città è stato seguito da un andamento piatto mai registrato prima di quest'anno nella Marsica. «La flessione rispetto al 2011 è mediamente del 30 per cento», hanno continuato Donatelli e Savella, «sia per i negozi dei centri storici sia in quelli dei centri commerciali. Quest'anno i negozi di abbigliamento e calzature risultano fortemente penalizzati. E questo è dovuto non solo ad un calo di consumi e alla maggior attenzione alla spesa da parte dei consumatori, ma anche per il quadro politico-economico che hanno prodotto un mix micidiale». Secondo i responsabili dell'associazione di categoria, quindi, non sarebbe solo la crisi economica ad aver determinato un crollo delle vendite nella stagione dei saldi, che finirà il 9 marzo, ma anche la paura delle nuove imposte e dell'aumento del costo della vita. Per Donatelli l'unica soluzione, è «chiedere lo stato di emergenza per i consumi facendo appello alle istituzioni e al mondo bancario affinché possano essere sensibili rispetto a quanto sta accadendo, perché le scadenze dei pagamenti si avvicinano, ma gli esercizi commerciali non hanno incassato praticamente nulla».

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