«Basta farmacie nei container»

Mancini (L’Aquila oggi) sostiene la protesta dei dipendenti della sede provvisoria di via Vicentini

L’AQUILA. Trovare subito locali idonei per la farmacia comunale di Santanza, da oltre sei anni ospitata in un container in via Vicentini. È la richiesta avanzata dal consigliere comunale Angelo Mancini, della lista civica “L’Aquila Oggi”, che ha tenuto una conferenza stampa insieme a un gruppo di dipendenti dell’Afm. Un problema sollevato anche in passato, che torna di prepotente attualità alla luce «della difficile situazione che vivono i lavoratori». Spazi angusti, infiltrazioni, pavimentazione sconnessa, caldo torrido in estate e freddo nei mesi invernali: il container si presenta così. Ma la difficoltà maggiore è nella mancanza di spazi adeguati alla distribuzione dei medicinali.

«La responsabilità di tutto ciò», sottolinea Mancini, «è stata addossata finora ai vertici dell’Afm, ma a nostro avviso va attribuita esclusivamente al Comune, in quanto proprietario delle farmacie comunali. Una lunga storia, iniziata con l’amministrazione Tempesta e proseguita con Cialente», incalza Mancini, «che nel tempo non hanno versato all’Afm il giusto corrispettivo per i servizi resi, tanto che l’azienda farmaceutica ha fatto causa al Comune per 3 milioni non incassati». Dopo il terremoto la farmacia comunale di Santanza è stata collocata, temporaneamente, nel container di via Vicentini. «Nel frattempo», ricorda Mancini, «il Comune ha programmato la realizzazione di una nuova sede in Piazza Italia. Un progetto mai realizzato. Per accelerare i tempi, l’Afm ha emanato un bando per l’affitto di locali idonei al trasferimento». Anche in questo caso non è filato tutto liscio. «Dapprima il trasferimento è stato bloccato da un ricorso, poi respinto dal Tar», sottolinea il consigliere comunale, «in un secondo momento è sorto un problema più grave: i locali individuati dalla società vincitrice dell’appalto risultano privi dell’agibilità. Se l’amministrazione avesse regolarmente trasferito i fondi all’Afm, sarebbe stato possibile anche pensare all’acquisto di una sede idonea evitando lungaggini e disagi a dipendenti e clientela». Il personale in servizio, supportato da Mancini, chiede al Comune di «risolvere immediatamente e in via definitiva il problema, che si trascina da troppo tempo. A Cialente va ricordato che come sindaco rappresenta la proprietà dell’azienda; gli amministratori sono di sua nomina e le responsabilità di quanto accade appartengono a lui».©RIPRODUZIONE RISERVATA