Biblioteca, riapertura a settembre

La Provincia assicura: lavori ormai terminati al capannone di Bazzano

L'AQUILA. Non sarà la stessa cosa che salire i grandi scaloni, consumati da decenni di calpestii, nel palazzo del Liceo classico, nel centro storico della città. Non avrà lo stesso odore di antico e i soffiti alti, uno dei quali con un dipinto di Teofilo Patini.

Ma almeno la Biblioteca provinciale "Salvatore Tommasi" tornerà a vivere. A settembre uno dei centri culturali più prestigiosi della città, parte del Polo bibliotecario aquilano, riaprirà in un ex capannone in via Niccolò Copernico, nel nucleo industriale di Bazzano. Sarà una sistemazione provvisoria in attesa di tornare in centro storico. Questa volta tutti i problemi tecnici che hanno fatto slittare la riapertura prevista 5 mesi fa, sembrerebbero superati. A dirlo sono l'assessore provinciale all'Edilizia scolastica, Mauro Fattore, e il dirigente provinciale del settore Urbanistica, Francesco Bonanni. Salvo imprevisti a settembre i 260mila volumi della biblioteca torneranno, dunque «a disposizione della città» assicura Fattore. Per 28 mesi sono rimasti dentro scatoloni. Un tempo lunghissimo. Risale al novembre del 2009 la firma di un protocollo d'intesa tra la Provincia dell'Aquila, il vicecommissario per i Beni culturali, Luciano Marchetti, e la Direzione generale per i Beni librari del ministero per i Beni e le Attività culturali per l'avvio di tutto l'iter di recupero del patrimonio librario e di sistemazione dei locali. L'impegno era: riaprire «quanto prima» la storica biblioteca. A far slittare i tempi, a marzo, fu la richiesta da parte di Provincia, Soprintendenza e Fondazione Tim, di mettere a norma tutti gli impianti: «perché la struttura dovrà ospitare a lungo la biblioteca, anche se temporaneamente» spiega Bonanni «ora tutti gli impianti sono a posto, da quello antincendio, modernissimo, a quello per riscaldamento e climatizzazione, fino a quello elettrico. Stiamo concludendo ora la fase telematica» aggiunge «finanziata dalla Fondazione Tim con un milione di euro».

Tutti i servizi della biblioteca verranno, dunque, informatizzati. La Soprintendenza, invece, sta sistemando le scaffalature che dovranno ospitare i 260mila volumi (ai quali andranno ad aggiungersi quelli del fondo antico di Collemaggio), risparmiati dalla distruzione perché, nonostante gli ingenti danni subiti dalla biblioteca (è la stessa struttura del Convitto), gli scaffali sono rimasti in piedi. La riripulitura dei testi dalla polvere delle macerie intanto è già terminata.