Bussi: addio a Joy, il cane salvato dal terremoto

Era stato adottato da una famiglia che lo prelevò da un canile dopo le macerie dell'Aquila

BUSSI. Addio al cane superstite del terremoto, adottato da una famiglia che in questi undici anni lo ha riempito di attenzioni e cure.
La storia prende le mosse da Bussi sul Tirino (Pescara), dove la giovane Maria è nata e cresciuta. Per motivi di studio e di lavoro gira un po’ per l'Italia. Conosce Marco in Norvegia durante un viaggio con amici. Tra i due scocca la scintilla. Lui è Emiliano ed è sindaco di un piccolo comune in provincia di Ferrara, dove vive da sempre: Migliaro. Nel 2007 il matrimonio e l’inevitabile trasferimento di Maria in terra emiliana.
Il 6 aprile 2009 alle 3,32 la catastrofe del terremoto dell’Aquila, che sconvolge la città insieme alla vita delle persone che la abitano. Anche gli animali vengono coinvolti in questo dramma e Joy (così è stato ribattezzato il cane) rimane sotto le macerie. Di tutta la famiglia è l’unico a salvarsi.
Marco e Maria, venuti a conoscenza di questa storia attraverso la televisione, scoprono che il cane è stato portato in un canile di Bologna. Non si sono neanche parlati. È stato sufficiente uno sguardo per capirsi al volo, cercare i contatti e mettersi sulle tracce di questo sfortunato animale.
Dal maggio del 2009 per Joy (nome affidatogli da Marco e Maria non conoscendone il vero nome) inizia una nuova vita. In questi anni è tornato frequentemente in Abruzzo, nella casa natale di Maria.
Fino allo scorso sabato Joy ha vissuto amato e coccolato dai suoi nuovi padroni. Innumerevoli le cure e i percorsi educativi e formativi di quel carattere minato dalla terribile esperienza del terremoto.
Appena dopo Natale, Joy ha iniziato ad accusare una serie di malesseri in parte legati all’età (stimabile in circa quattordici anni). È venuto a mancare lo scorso sabato 31 gennaio. «Di lui», dicono gli amici della coppia che lo ha adottato, «ci rimane il ricordo di un cane davvero speciale e di questa bella storia».
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