Cagnano, nasce Cementir-Sacci un’operazione da 125 milioni

Tutto è stato reso possibile dal rinnovo della concessione mineraria da parte della Regione L’azienda passa a Caltagirone. Salvi i circa duecento posti di lavoro tra dipendenti e indotto

L’AQUILA. È diventata una realtà la “Cementir Sacci”. Si è chiusa l’operazione di acquisizione del cementificio di Cagnano Amiterno, da parte della Cementir Italia, con un investimento di 125 milioni. Salvi i circa 200 posti di lavoro, tra dipendenti e indotto, che erano stati messi a rischio dal mancato rinnovo della concessione mineraria. Dopo la protesta dei lavoratori e l’intervento delle istituzioni, la Regione ha approvato, lo scorso 22 luglio, il provvedimento con cui si proroga per altri 30 anni la concessione “Aterno” e si autorizza l’ampliamento della cava. La delibera ha sbloccato anche l’acquisizione del ramo d’azienda, che era stata avviata in fase di concordato preventivo con la Cementir Italia spa, controllata del gruppo Cementir Holding guidato da Francesco Caltagirone, che produce e distribuisce cemento grigio e bianco, inerti, calcestruzzo e manufatti in cemento in tutto il mondo. Con stabilimenti situati in 16 Paesi distribuiti tra 5 continenti, conta una forza lavoro di oltre 3mila dipendenti. Ieri, come rende noto la holding, è stato perfezionato l’atto di acquisto del sito aquilano, «per un importo complessivo di 125 milioni e un primo pagamento di 122,5 milioni, mentre i restanti 2,5 milioni verranno corrisposti quale componente differita tra 24 mesi. Per finanziare quest’acquisizione è stato concluso un contratto di finanziamento con la società correlata Ical 2». La vicenda ha preso il via a dicembre del 2015, quando la Cementir Italia ha presentato un’offerta d’acquisto per il ramo d’azienda cemento e calcestruzzo della Sacci spa, tra i primi 5 operatori del settore in Italia. L’offerta era però vincolata a un serie di condizioni, da realizzare entro il 2016. Lo scorso marzo l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha autorizzato l’operazione e ad aprile il piano concordatario è stato approvato dalla maggioranza dei creditori della Sacci: a pochi mesi di distanza, a giugno, il tribunale di Roma ha pubblicato il decreto di omologa del concordato preventivo. Ma per chiudere la partita si è arrivati a ridosso della scadenza della concessione, che era prevista il 25 luglio. «Con quest’operazione», sottolinea l’azienda, «il gruppo Cementir Holding opererà dunque in Italia attraverso due società: Cementir Italia e Cementir Sacci, raddoppiando all’incirca la sua capacità produttiva, la sua forza commerciale e la sua rete di distribuzione. Si aggiungono infatti al perimetro industriale 5 impianti produttivi di cemento, 3 terminali distributivi e 28 centrali di calcestruzzo: la capacità produttiva installata in Italia sarà di 6,8 milioni di tonnellate annue, con una presenza sul territorio che passa da 6 a 11 regioni». Il gruppo Cementir è il primo produttore di calcestruzzo in Scandinavia, il quarto produttore di cemento in Italia e tra i primi in Turchia.

Romana Scopano

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