Calcio e rugby, gioia e incubo per i tifosi

I rossoblù tornano tra i professionisti dopo sei anni. Neroverdi verso il baratro
L'AQUILA. «Dedicato a chi non ha mai mollato, dedicato a chi ha dovuto sopportare un anno senza L'Aquila calcio, a chi ha dovuto vedere L'Aquila con i colori arancioni, ma soprattutto dedicato a chi nel 2004 ci ha spediti direttamente all'inferno». Su uno dei forum dei tifosi è comparso questo messaggio insieme a una foto degli ultras dell'Aquila a Catania, di qualche anno fa e il titolo «2004-2010, ci siamo persi qualcosa».
Mancano ormai solo l'ufficialità, ma le dichiarazioni del presidente Elio Gizzi,in merito al via libera della federazione al ripescaggio rossoblù in seconda divisione, hanno scatenato la fantasia dei supporter cittadini. In città, anche se ancora timidamente, bandiere rossoblù iniziano ad affiancare quelle neroverdi, elette a simbolo di una città che non vuole arrendersi alle difficoltà del post-terremoto.
E' festa a Villa Gioia, sede dell'amministrazione cittadina e il sorriso a 32 denti del vicesindaco, Giampaolo Arduini dice tutto. «Questo risultato», spiega, «è la sintesi di un lavoro intenso, in cui anche noi abbiamo fatto la nostra parte: serviva infatti garantire un impianto agibile, adatto al numero di spettatori che la categoria richiede e ci siamo riusciti, dopo anni, lo stadio Fattori è tornato ad essere utilizzabile al 100% e questa era una condizione indispensabile».
Il semaforo verde all'ammissione della società rossoblù in seconda divisione, la Lega Pro, è arrivato a margine del Consiglio federale di martedì pomeriggio. «Adesso», ha sottolineato, «sappiamo di avere il via libera a questo salto di qualità, che renderebbe giustizia dei nostri sacrifici, in questi quindici mesi post-terremoto». Il dossier, accompagnato dalle relative fideiussioni, è stato giudicato conforme alle richieste federali.
Tanto è bastato al vicepresidente dell'Aquila, Massimiliano Nurzia, per scrivere su Facebook il messaggio lapidario: «L'Aquila Calcio è in lega pro». E l'eco dei festeggiamenti è arrivato anche alla squadra in ritiro ad Amandola, con lo staff tecnico ora impegnato ad allestire una formazione di categoria. Intanto, è possibile che la società accolga l'ingresso di forze imprenditoriali provenienti dall'Arezzo.
E' il caso di Piero Mancini, imprenditore edile, vicino alla Srl di Gizzi secondo indiscrezioni provenienti da ambienti vicino alla squadra toscana. L'Aquila calcio mancava dalla serie C dal 2004, quando ci fu la retrocessione e il fallimento. A capo della società c'era l'imprenditore Eliseo Iannini.
Mancano ormai solo l'ufficialità, ma le dichiarazioni del presidente Elio Gizzi,in merito al via libera della federazione al ripescaggio rossoblù in seconda divisione, hanno scatenato la fantasia dei supporter cittadini. In città, anche se ancora timidamente, bandiere rossoblù iniziano ad affiancare quelle neroverdi, elette a simbolo di una città che non vuole arrendersi alle difficoltà del post-terremoto.
E' festa a Villa Gioia, sede dell'amministrazione cittadina e il sorriso a 32 denti del vicesindaco, Giampaolo Arduini dice tutto. «Questo risultato», spiega, «è la sintesi di un lavoro intenso, in cui anche noi abbiamo fatto la nostra parte: serviva infatti garantire un impianto agibile, adatto al numero di spettatori che la categoria richiede e ci siamo riusciti, dopo anni, lo stadio Fattori è tornato ad essere utilizzabile al 100% e questa era una condizione indispensabile».
Il semaforo verde all'ammissione della società rossoblù in seconda divisione, la Lega Pro, è arrivato a margine del Consiglio federale di martedì pomeriggio. «Adesso», ha sottolineato, «sappiamo di avere il via libera a questo salto di qualità, che renderebbe giustizia dei nostri sacrifici, in questi quindici mesi post-terremoto». Il dossier, accompagnato dalle relative fideiussioni, è stato giudicato conforme alle richieste federali.
Tanto è bastato al vicepresidente dell'Aquila, Massimiliano Nurzia, per scrivere su Facebook il messaggio lapidario: «L'Aquila Calcio è in lega pro». E l'eco dei festeggiamenti è arrivato anche alla squadra in ritiro ad Amandola, con lo staff tecnico ora impegnato ad allestire una formazione di categoria. Intanto, è possibile che la società accolga l'ingresso di forze imprenditoriali provenienti dall'Arezzo.
E' il caso di Piero Mancini, imprenditore edile, vicino alla Srl di Gizzi secondo indiscrezioni provenienti da ambienti vicino alla squadra toscana. L'Aquila calcio mancava dalla serie C dal 2004, quando ci fu la retrocessione e il fallimento. A capo della società c'era l'imprenditore Eliseo Iannini.
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