Operazione a Roma

Camorra, 61 arresti: indagini anche in Abruzzo

I carabinieri stanno eseguendo gli ordini di custodia cautelare in 14 province, compresa L'Aquila, con accuse che vanno da associazione di stampo mafioso, traffico di droga, usura, estorsione, reati contro la persona, riciclaggio, illecita detenzione di armi e illecita concorrenza.

Un'organizzazione di stampo camorristico che operava a Roma e aveva allargato i suoi tentacoli anche in Abruzzo. I Carabinieri stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 61 persone, a conclusione di un'indagine che ha portato all'individuazione di un'organizzazione per delinquere di matrice camorristica operante nella zona sudest di Roma. Associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce, commessi con l'aggravante delle modalità mafiose sono i capi d'accusa che hanno portato all'arresto di 61 persone nel corso di  una vasta operazione anticrimine eseguita questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Roma.

Alle 4 di questa mattina i carabinieri del Nucleo investigativo di via in Selci sono entrati nella casa di Massimiliano Colagrande alla Montagnola, vicino al quartiere Eur. L'uomo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e indicato come uno dei capi del sodalizio criminale che fa riferimento a Domenico Pagnozzi e Michele Senese. Colagrande ha un passato di militante di estrema destra e il suo nome viene menzionato insieme a quello di Massimo Carminati dal pentito Grilli, che ha infatti confermato ai carabinieri che Colagrande sarebbe coinvolto nel traffico di droga a Roma e farebbe parte di quel circuito relazionale cui apparteneva anche il capo di Mafia capitale.

Arresti e perquisizioni sono in corso in varie località di Roma e provincia, Frosinone, Viterbo, L'Aquila, Perugia, Ascoli Piceno, Napoli, Caserta, Benevento, Avellino, Bari, Reggio Calabria, Catania e Nuoro. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsioni, usura, reati contro la persona, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, fittizia intestazione di beni, illecita detenzione di armi, illecita concorrenza con violenza e minacce, commessi con l'aggravante delle modalità mafiose e per essere l'associazione armata. L'operazione è scattata a conclusione di un'indagine del Nucleo investigativo del Reparto operativo del Comando provinciale Carabinieri di Roma, che ha portato all'individuazione di un'organizzazione per delinquere di matrice camorristica operante nella zona sudest di Roma in varie attività illecite, capeggiata, fino al suo arresto per associazione mafiosa e omicidio, da Domenico Pagnozzi, attualmente detenuto in regime di 41 bis. L'operazione è eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Roma e dei comandi dell'Arma territorialmente competenti. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma - Direzione distrettuale antimafia. I dettagli dell'operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che avrà luogo stamattina alle 11 presso la sede del Comando provinciale Carabinieri di Roma.