Camper amico delle donne contro ogni tipo di violenza

Al via l’iniziativa voluta dal questore Rizzi, tour di due mesi in città e paesi Staff di esperte raccoglierà le segnalazioni e i drammi subiti nel silenzio

L’AQUILA. «Se ti controlla, se minaccia te e i tuoi figli, se ti umilia, se ti telefona di continuo per insultarti, se ti prende a calci e pugni, se pretende amore o sesso quando tu non vuoi.... Questo non è amore». La polizia ha scelto il giorno della festa del suo santo patrono, San Michele Arcangelo, per lanciare una campagna di prevenzione contro la violenza sessuale e di genere. Un progetto che si avvarrà della collaborazione del Comune e del Centro antiviolenza. Un volantino, tradotto in otto lingue, per annunciare il progetto e un camper itinerante, con a bordo una squadra di professionisti che, fino al 25 novembre, farà tappa nei nuovi quartieri sorti dopo il terremoto e in diversi comuni del comprensorio provinciale.

Un’iniziativa sperimentale, voluta dal questore Vittorio Rizzi e presentata ieri mattina a Piazza Duomo. Ed è stato proprio Rizzi a spiegare che sul camper, insieme agli operatori della polizia accuratamente formati «per riuscire a farsi carico del dolore delle donne vittime di abusi e violenza, ci saranno anche medici e psicologi». «Un progetto», ha ribadito il questore, «che non si esaurirà con il camper. C’è la necessità di cooperare con gli ospedali per intercettare le vittime delle violenze e lavoreremo per creare case di accoglienza che in questo territorio mancano». Madrina dell’iniziativa la giornalista televisiva Paola Saluzzi, che ha animato il dibattito tutto al femminile. Sei le protagoniste dell’evento che ha accompagnato l’avvio del progetto e la partenza del camper che domani farà tappa al Progetto Case di Bazzano e Tempera. Giovedì sarà la volta di Cese e Sassa, quindi Coppito, Gignano, Sant’Elia e Paganica. Toccherà poi ad alcuni comuni del comprensorio e, via via, agli altri agglomerati del Progetto Case.

La prima a prendere la parola, per parlare dei nuovi strumenti legislativi adottati per contrastare la violenza di genere, è stata la dottoressa Roberta D’Avolio, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale dell’Aquila. Il vicequestore aggiunto Delfina Di Stefano ha, invece, illustrato «le ragioni di un progetto pensato per questa città che il terremoto ha molto cambiato. Perciò andremo con il camper nei nuovi quartieri e lì saremo pronti a raccogliere segnalazioni e a far emergere le tante violenze subite in silenzio, i drammi vissuti da chi viene derubata di cose non risarcibili». Alessandra Masciovecchio, medico capo della questura, ha spiegato il perché di medici e psicologi a bordo del camper. «Avranno il compito dell’accoglienza affinché le donne vittime di violenze non si sentano derubate anche della loro identità». Quindi l’esperienza maturata dalle operatrici del centro antiviolenza dell’Aquila, «un osservatorio purtroppo privilegiato», ha commentato l’avvocato Simona Giannangeli. «Un luogo dove, però, i miracoli non accadono. Molti centri sono stati costretti a chiudere per mancanza di risorse. Noi non ci siamo arrese e questa iniziativa dimostra che un progetto si può realizzare rapidamente e bene». A chiudere la carrellata di interventi è stata la vicepresidente nazionale della Croce Rossa, Maria Teresa Letta, che ha parlato dell’esperienza delcentro contro la violenza «in genere» operativo ad Avezzano.

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