Cancellata Neurochirurgia

La Regione elimina il reparto da 400 interventi l'anno

AVEZZANO. Rischia di chiudere il reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Avezzano. Il Piano di riordino prevede quattro reparti negli ospedali di alta complessità e così la Marsica, uno dei più vasti, resterebbe privo di una specialità chirurgica spesso necessaria a salvare la vita, soprattutto in un'area con un alto tasso di incidenti stradali. Piovono le critiche e il duro commento del sindaco Antonio Floris, il quale chiede alla Regione che a contare siano i numeri.


IL PIANO. Il Piano programmatico della Regione, per quanto riguarda il reparto di neurochirurgia, parla di un totale di «quattro presidi di alta complessità», tre sarebbero unità operative complesse e una per interventi programmati. L'ospedale di Avezzano è però tra i dodici a media complessità, quindi non avrebbe il reparto di Neurochirurgia. Nella Asl ci sarebbe il reparto dell'Aquila con 20 posti letto. 

IL REPARTO. Portava a termine circa 400 interventi all'anno. Nato 10 anni fa a causa dei frequenti incidenti e dei conseguenti viaggi della speranza che venivano effettuati, era divenuto un polo di riferimento del settore e negli ultimi era anche un centro d'eccellenza per la Neurochirurgia spinale. E pensare, inoltre, che poche settimane fa c'era stato il rinnovo del contratto a termine della giovane neurochirurga Rossella Rispoli, famosa per aver vinto il Winner Award di Neurochirurgia a soli 31 anni e nota per aver portato ad Avezzano importanti studi sulle cellule staminali.  

LE REAZIONI.
Il sindaco di Avezzano Antonio Floris (Pdl), membro del Comitato ristretto dei sindaci della Asl, critica lo squilibrio che c'è tra la Marsica e gli altri territorio riguardo al rapporto tra posti letto e numero di abitanti. «Il verbo razionalizzare», spiega dalla Calabria dove si trova in vacanza «non dovrebbe coniugarsi con tagliare i servizi essenziali, specie quelli che si sono rivelati necessari e capaci di funzionare bene. E' giusto che nella Sanità alcuni servizi non possano essere replicati. Bisogna però tagliare gli sprechi e non ciò che funziona e che serve. Le eccellenze», aggiunge, «non vanno messe tutte da una parte, se questa parte è L'Aquila, e i servizi vanno posizionati dove esiste la popolazione residente. Siamo stufi di veder penalizzato il territorio marsicano in base a numeri teorici». Secondo i consiglieri regionali Giuseppe Di Pangrazio (Pd) e Gino Milano (Idv) il reparto di Neurochirurgia deve necessariamente stare ad Avezzano. «Riteniamo», affermano «che in un disegno equilibrato a livello territoriale e logisticamente, l'ospedale di Avezzano è posizionato in un'area geografica utile per avere un reparto di Neurochirurgia». E oggi in Comune, a mezzogiorno, il vicepresidente del consiglio regionale Giovanni D'Amico e i due consiglieri regionali terranno una conferenza stampa per sostenere tale posizione. 

IL MANAGER. Dice di cadere dalle nuvole il manager della Asl di Avezzano-Sulmona-L'Aquila Giancarlo Silveri, che afferma di aver ricevuto dalla Regione solo «una parte di progetto, quella propedeutica alla definizione della ripartizione dei posti letto. Lo studio fatto dalla Regione», dichiara «prevedeva una trattativa con i sindacati dei medici di Medicina generale, per vedere quale supporto può essere dato. C'erano da analizzare i punti di contatto per le emergenze e c'era da rivedere la rete del 118 e i distretti sanitari. Solo a quel punto si sarebbero tirate le conclusioni sui posti per acuti e non mi hanno ancora comunicato nulla su questo punto. Credo che domani (leggi oggi), nella riunione del tavolo tecnico a Roma, saranno presentati i solo i macronumeri e non credo si andrà per dettaglio. Sull'articolazione dei posti letto», ha aggiunto Silveri «non sappiamo se ci daranno possibilità decisionale sulle ripartizioni dei posti».

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