Cani e droni per il polacco disperso sul Gran Sasso: ricerche al palo

17 Dicembre 2025

Di Karol Brozek, sparito ormai da quasi un mese, ancora nessuna traccia. Il maltempo ferma i droni. Ecco gli ultimi aggiornamenti

L’AQUILA. Il meteo e un cane sopravvissuto per miracolo. Sono questi gli unici due appigli su cui si reggono le ultime speranze della famiglia Brozek di potere un giorno riabbracciare il loro Karol, il 44enne partito a fine ottobre dalla Polonia a bordo di un camper in compagnia dei suoi due cani (Pirat e Kraken) e poi inghiottito dal Gran Sasso a partire dal 19 novembre.

Le ricerche, come ormai succede ogni giorno da più di due settimane a questa parte, sono riprese anche ieri, con i soccorritori del Corpo nazionale alpino e speleologico (Cnsas), e del Soccorso alpino della Guardia di finanza (Sagf), che si sono concentrati nell’area della Valle dell’Inferno, già battuta negli scorsi giorni, ma che come ogni pagliaio, potrebbe sempre celare un ago sfuggito invece la volta precedente. In azione anche i droni dei vigili del fuoco, che tuttavia hanno potuto operare solo limitatamente a cause delle avverse condizioni meteorologiche.

Così come, in campo, è stato nuovamente schierato il cane Pirat, l’unico che la montagna abbia “risputato” riaccendendo le speranze di amici e parenti. E che adesso Diana Brozek, la sorella gemella di Karol – giunta in Abruzzo per seguire da vicino le operazioni di ricerca – sta portando a più riprese in quota nella speranza che il suo attaccamento al padrone la conduca laddove neanche gli occhi elettronici dei droni riescono a mettere a fuoco. Anche se ogni tentativo è risultato ancora una volta vano.

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