Cardella: subito la legge per i cantieri dei privati
Il pm antimafia sollecita il via libera alla proposta che fu presentata da Legnini Tar boccia revoca dell’interdittiva per la Todima coinvolta nell’inchiesta Casalesi
L’AQUILA. Torna a puntare il dito sulla ricostruzione privata post-sisma il procuratore della Repubblica Fausto Cardella, e chiede che fine abbia fatto la proposta di legge presentata dall’attuale vicepresidente del Csm Giovanni Legnini per regolamentare il settore.
Cardella lo chiarisce specie quando, a margine del Premio Borsellino, del quale è stato insignito, spiega che «siamo contenti se c’è un certo compiacimento delle istituzioni in Abruzzo quando abbiamo scovato figure colluse. Ma se per le vicende della ricostruzione dei beni pubblici le regole ci sono e funzionano, quando si arriva ai privati, ecco lì c’è un sottobosco di appalti selvaggi. La legge di Legnini è rimasta là dov’era, eppure vedo che anche parte della politica abruzzese la reclama», ha concluso.
Intanto, per restare in tema di ricostruzione, si registra una pronuncia del Tar che ha bocciato il ricorso su un’interdittiva antimafia. Più in particolare si trattava della richiesta di sospensione dell’efficacia della nota della prefettura nella quale si asserisce che «nei confronti dell’impresa Todima srl e dei soci che ne fanno parte, sussiste pericolo di infiltrazione della malavita organizzata». «Considerato che il provvedimento prefettizio», dicono i giudici, «appare congruamente motivato e privo di quelle carenze istruttorie lamentate nel gravame, al di là del passaggio lessicale più volte censurato dalla ricorrente, vale a dire sul fatto che non si sarebbe reso necessario svolgere ulteriori approfondimenti, il ricorso va respinto».
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