Caro pedaggi, sindaci ai caselli. Scatta una nuova mobilitazione 

I primi cittadini di Lazio e Abruzzo tornano in strada. Sabato 23 aprile presidieranno undici svincoli Aumenti del 34,75% previsti dal primo luglio. Nazzarro: «Siamo pronti anche a manifestare a Roma»

CARSOLI. I sindaci tornano a protestare fuori dai caselli autostradali e si dicono pronti a manifestare di nuovo anche a Roma. È partito il conto alla rovescia verso il primo luglio, giorno in cui, se non accadrà nulla, gli automobilisti che percorrono le autostrade A24 e A25 si troveranno a dover pagare il 34,75 per cento in più per il pedaggio. Un salasso per i pendolari e gli autotrasportatori che gli oltre cento primi cittadini di Abruzzo e Lazio vogliono scongiurare a tutti i costi. Per questo, sabato 23 aprile saranno di nuovo davanti agli svincoli autostradali in segno di protesta. E se questo non servirà a smuovere il governo verso una soluzione definitiva, il comitato è pronto a tornare a Roma il 7 maggio per una nuova mobilitazione sotto “i palazzi”.
nuova protesta ai caselli
Il primo gennaio scorso il concessionario Strada dei Parchi aveva bloccato l’aumento dei ticket per A24 e A25 fino al 31 giugno chiedendo, però, al governo di accelerare con l’approvazione del Piano economico finanziario e quindi lo stanziamento di 5 miliardi per mettere in sicurezza A24 e A25. Da dicembre sono passati tre mesi e mezzo senza avere notizie. Per questo i sindaci hanno deciso che sabato 23 aprile scenderanno di nuovo in strada: dalle 10 alle 12 si ritroveranno in prossimità degli svincoli dei caselli autostradali per distribuire materiale informativo agli automobilisti sulla battaglia al caro pedaggi.
I primi cittadini si sono dati appuntamento a Castel Madama (dove si riuniranno gli amministratori di Tivoli, Castel Madama, Pisoniano, Ciciliano, Sambuci, Gerano, San Vito Romano, Rocca Santo Stefano, Cerreto, Rocca Canterano, Palombara); a Vicovaro-Mandela (Vicovaro, Mandela, Cineto Romano, Licenza, Roviano, Percile, Arcinazzo Romano, Subiaco, Roccagiovine, Agosta); a Carsoli (Carsoli, Oricola, Pereto, Ascrea, Turania, Paganico Sabino, Collegiove, Collalto Sabino, Cervara, Vallinfreda, Arsoli, Vivaro Romano, Riofreddo); a Magliano de’ Marsi (Magliano de’ Marsi, Sante Marie, Scurcola Marsicana); ad Aielli-Celano (Celano, Aielli, Cerchio, Collarmele); a Pescina (Pescina, San Benedetto dei Marsi, Ortona, Bisegna, Ortucchio, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi); a Cocullo (Cocullo, Bugnara, Anversa, Introdacqua, Sanno, Villalago); a Sulmona-Pratola Peligna (Prezza, Castelvecchio Subequo, Pratola Peligna, Molina Aterno, Pettorano sul Gizio, Roccapia, Raiano, Pacentro, Castel di Ieri); a Colledara-San Gabriele (Isola del Gran Sasso, Tossicia, Colledara, Castel Castagna), a Tornimparte ci sarà il sindaco di Cagnano Amiterno e a Valle del Salto quello di Borgorose e quello di Pescorocchiano.
manifestazione A ROMA
A nulla sono servite le lettere indirizzate al ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, e al premier Mario Draghi e gli appelli lanciati ai rappresentanti istituzionali delle due Regioni. Finora il comitato dei sindaci, attivo dal 2018 per bloccare gli annuali aumenti dei ticket autostradali, non ha avuto risposte. «Mancano di fatto due mesi e nessuno si degna di darci una risposta», ha spiegato il primo cittadino di Carsoli, Velia Nazzarro, a capo del comitato dei cento sindaci di Abruzzo e Lazio. «Tutto questo è veramente inaccettabile perché noi, in qualità di sindaci, le risposte ai nostri cittadini le dobbiamo fornire ogni giorno. Non abbiamo avuto aggiornamenti neanche dai parlamentari che si sono impegnati a fare da tramite con il governo per poter capire a che punto è la situazione», sottolinea Nazzarro, «sicuramente li risentiremo e, se non avremo chiarimenti in merito prima della data stabilita, sabato 7 maggio andremo a Roma», annuncia il primo cittadino di Carsoli, che conclude: «dovranno spiegarci prima o poi cosa vogliono fare e cosa hanno deciso, mi sembra assurdo che siano passati mesi ed è tutto fermo».
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