Cartiera chiusa, è mobilitazione

29 Agosto 2014

Coro di consensi per la dura presa di posizione di Santoro

AVEZZANO. Continuano le reazioni alla decisione dei vertici della Cartiera Burgo di chiudere lo stabilimento di Avezzano.

«La chiusura della cartiera Burgo rappresenterebbe un vero e proprio lutto per la nostra comunità», commentano dalla segreteria del Pd di Avezzano, presieduta da Giovanni Ceglie, «siamo vicini alle famiglie dei dipendenti a rischio. Ci attiveremo con ogni mezzo affinché l’azienda riveda la propria posizione. Confidiamo che tutte le forze politiche raccolgano l'appello del nostro rappresentante in consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, mobilitandosi a livello comunale, regionale e nazionale per favorire il dialogo tra le parti in causa, affinché dall'incontro di martedì 9 settembre, al ministero del Lavoro, emerga la migliore soluzione per i lavoratori».

«Le modalità usate dell’azienda ledono la dignità dei lavoratori e delle loro famiglie», aggiunge Nicola Berardis, presidente del Movimento cristiano lavoratori, che sposa in pieno la dura posizione del vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro, che ha invitato il mondo della politica «a svegliarsi». «Invito tutti a mobilitarsi», va avanti Mario Casale, ex segretario della Camera del lavoro, «e a richiamare alle proprie responsabilità un’impresa da capitalismo selvaggio».

«Oramai ci rimane solo la terra di Fucino», commenta Guido Pignanacci (segretario Ugl), «è stato facile approfittare delle agevolazioni quando facevamo parte della Cassa del Mezzogiorno. Ora invece scappano tutti». Intanto, anche il presidente del Comitato territoriale Provincia dei Marsi, Attilio Francesco Santellocco, ha chiesto un incontro urgente sull’argomento, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso. (m.t.)

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