Casa dello studente verranno salvati pezzi di macerie 

I familiari delle vittime lo hanno chiesto al sindaco Biondi Uno dei frammenti troverà posto nel luogo della memoria

L’AQUILA. Verrà salvato un frammento della Casa dello studente, un pezzo di colonna con un qualche elemento significativo che tra qualche anno troverà collocazione nel luogo della memoria che prenderà il posto della palazzina nel cui crollo, il 6 aprile 2009, morirono otto ragazzi. Ieri sera Antonietta Centofanti, presidente dell’associazione parenti delle vittime della Casa dello studente, ha chiesto al sindaco Pierluigi Biondi se questo desiderio poteva essere esaudito. I sindaco ha raggiunto il cantiere di via XX Settembre dove la ditta Rad service di Gubbio sta demolendo quel che resta della palazzina e dopo qualche minuto di consulto con i tecnici del cantiere, la soluzione è uscita fuori. «Ce ne sono tante di alternative», ha detto Biondi. Soddisfatta anche Antonietta Centofanti. «Ci hanno detto che metteranno via alcuni pezzi, poi potremo scegliere». Già due giorni fa gli operai della ditta si erano prodigati per salvare il grande albero di Natale messo dai vigili del fuoco nel lontano dicembre del 2009 e che per lunghi mesi era stata l’unica fonte di luce davanti alla voragine rimasta al posto della palazzina implosa nella tragica notte del terremoto.
La demolizione dovrebbe andare avanti ancora per un paio di giorni, e per tutto questo periodo via XX Settembre rimarrà interdetta al traffico veicolare. Una volta terminata la demolizione delle strutture, sarà possibile riaprire la strada mentre la ditta continuerà a demolire i piani sotto il livello stradale e a smaltire, dopo averle differenziate, le macerie della demolizione. La Casa dello studente di via XX Settembre è stata uno dei simboli del terremoto. Un’ala della palazzina è collassata uccidendo otto giovani universitari. Il processo penale successivo al crollo ha visto la condanna in via definitiva di tre tecnici e di un funzionario Adsu che si erano occupati, a vario titolo, di lavori nella struttura nel corso degli anni. Attualmente, è in corso la causa civile che vede tirata in ballo anche la Regione, proprietaria della struttura concessa in comodato d’uso all’Adsu, l’azienda per il diritto agli studi universitari.
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