Case Ater, appello alla Regione

Rapagnà: legge ad hoc per gli alloggi popolari.

L’AQUILA. Il Mia-Casa d’Abruzzo si dice molto preoccupato per i criteri tecnico-scientifici usati per giungere alle classificazioni di agibilità e di non agibilità degli alloggi.
«La considerazione», sottolinea Pio Rapagnà, coordinatore regionale, «visto quanto di surreale si è verificato per le case Ater di Preturo, Monticchio, via Amiternum, piazza Simon Bolivar e altri complessi di proprieta del Comune dell’Aquila, per gli inquilini Ater del complesso ex-Moro e per gli assegnatari ex-Incis ed ex Militari del centro storico».

«È opportuno», aggiunge Rapagnà, «che si definiscano, dopo tanti mesi dal sisma, i tempi esatti e le modalità di sistemazione e consolidamento delle case classificate A e di recupero delle case classificate B e C, resi incerti dalle continue proroghe dei termini e soprattutto la tempistica esatta della ricostruzione delle case classificate E ed F».
Il Mia Casa ha proposto, sin dall’inizio, «che la Regione provvedese a iscrivere in appositi capitoli di spesa e di investimenti in bilancio per la ricostruzione dell’edilizia abitativa di proprietà della Regione medesima e dell’Ater, chiedendo, per questo, l’approvazione di una specifica legge regionale ad hoc».

Secondo Rapagnà la Regione, subito dopo il 6 aprile «avrebbe dovuto intervenire per mettere in sicurezza antisismica il patrimonio residenziale esistente dentro e fuori dal cratere, poiché questa era ed è ancora una necessità pubblica, per la quale non si possono accampare presunte scarsità di fondi, in quanto tutto corrisponde non a una facoltà, ma a un preciso obbligo di prevenzione».