Case B e C, finanziate 2.000 pratiche

5 Gennaio 2010

Finora erogati dalle banche 33 milioni su un plafond di 2 miliardi.

L’AQUILA. Oltre duemila pratiche già finanziate attraverso la convenzione stipulata tra l’Abi e la Cassa depositi e prestiti che ha messo a disposizione un plafond di due miliardi di euro per la ristrutturazione delle case danneggiate dal sisma.
Dopo un inizio stentato - alla data del 10 novembre l’importo complessivo richiesto dalle banche aveva superato di poco 1 milione di euro - ora la situazione procede in modo decisamente più spedito. A fine anno l’importo impegnato per sostenere la ricostruzione delle case danneggiate dal sisma (attualmente si tratta soprattutto di B e C) è salito a circa 17 milioni di euro. Una somma alla quale vanno ad aggiungersi altri 16 milioni che saranno erogati il 10 febbraio. Soldi che serviranno a finanziare la ristrutturazione di oltre duemila edifici (tra cui molti condomini), i cui proprietari hanno ottenuto il provvedimento per il contributo definitivo.

Secondo quanto previsto dalla convenzione, il beneficiario per accedere ai finanziamenti destinati alle riparazioni delle abitazioni - che saranno versati in un conto corrente aperto a suo nome e vincolato al recupero dell’immobile - dovrà presentare alla banca il provvedimento emanato dal Comune che certifica l’idoneità ad ottenere il contributo. Il tutto senza oneri per la stipula del contratto di finanziamento e del suo ammortamento, visto che il rimborso viene effettuato dalla banche attraverso il meccanismo del credito d’imposta. Una quindicina le banche (operanti in Abruzzo) che hanno aderito.

«Abbiamo avuto un avvio rallentato, anche a causa delle continue ordinanze che non hanno facilitato il lavoro dei professionisti incaricati di presentare le pratiche. Ma ora» ha spiegato il direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera, «si sta procedendo in modo più spedito. Basti pensare che alla data del 10 novembre erano state solamente 17 le pratiche presentate alla nostra banca (il 78% del totale) per avere il finanziamento. Ora - sempre per quel che concerne la nostra banca - siamo arrivati a quota 1.159 (il 55% del totale). Pratiche per le quali sono stati concessi contributi per oltre 21 milioni di euro. Ma il grosso deve ancora arrivare. I soldi ci sono e il meccanismo è ormai rodato. Quindi il messaggio che vogliamo mandare agli aquilani è di non aspettare ancora, di avviare subito i lavori per il recupero delle loro abitazioni».

E proprio per meglio veicolare le informazione sul cosa fare, la Carispaq ha aperto, già subito dopo la stipula della convenzione (in cui aspetti tecnici-operativi erano stati messi a punto in una riunione tenuta proprio nella sede della banca), uno sportello informativo per tutti, clienti e non. «Un centro informativo, di assistenza e consulenza dove poter trovare risposte sul cosa fare. Il meccanismo» ha aggiunto Tordera «è semplice per il beneficiario, che ha solo il compito di presentare alla banca l’idoneità al contributo. Ma rinvia il grosso del peso organizzativo e amministrativo alle banche convenzionate e alle controparti istituzionali, quali Cdp, agenzia delle entrate, ministero dell’Economia.

Mensilmente la banca raggruppa le domande arrivate e inoltra alla Cassa una richiesta complessiva di fondi per poi stipulare singoli finanziamenti con i beneficiari che non avranno altre incombenze. La restituzione delle some erogate, infatti, avviene automaticamente a cura e a carico delle banche che rimborseranno il finanziamento mediante l’utilizzo di un particolare credito d’imposta traslato agli stessi istituti di credito». Il finanziamento, una volta avuta l’idoneità è certo. Da qui l’invito ai proprietari a cominciare subito i lavori senza attendere i due mesi di tempo necessari per il ritorno della pratica dalla Cdp.