Case di proprietà comunale In vendita i primi 5 edifici

Nell’elenco dei beni da alienare anche la sede di Borgo Pacentrano
SULMONA. L'opposizione l'aveva bollata come un'alchimia contabile per far quadrare i conti del bilancio. Per la maggioranza, invece, una precisa scelta per monetizzare il patrimonio immobiliare che da sempre ha portato solo perdite per il Comune. Parte così la vendita di 5 immobili
Frutteranno 530mila euro che saranno reinvestiti in opere pubbliche per la collettività. Il Comune ha un ingente patrimonio immobiliare che, secondo le stime catastali, ha un valore di circa 80 milioni di euro, con una rendita annuale di poco più di 150 mila euro. A fronte di spese di manutenzione per circa 500mila euro. A questo si devono aggiungere i tanti contenziosi aperti con i numerosi inquilini morosi che alle casse comunali costano ulteriori 200mila euro l'anno.
«Ragioni», spiega l'assessore al Bilancio Giuseppe Schiavo, «che ci hanno spinto alla scelta di vendere quegli immobili che per il Comune sono una zavorra, mentre per chi li acquista potrebbero costituire un buon affare. Si tratta di una precisa scelta politica che mira ad eliminare tutti i contratti capestro e le concessioni gratuite e clientelari fatte dalle precedenti amministrazioni. In questo modo riusciremo ad incassare un bel gruzzolo che reinvestiremo per migliorare la qualità degli immobili più pregiati e per realizzare nuove opere pubbliche per la città».
Il primo dei sei immobili messi in vendita è una palazzina in viale della Stazione data in comodato d'uso a un'associazione per il recupero dei tossicodipendenti. L'avviso di vendita prevede una base d'asta di 200mila euro. Gli altri cinque sono porzioni di fabbricato, il primo in vico San Leonardo 35, messo in vendita a 30mila euro; il secondo in via Morrone 95 (60 mila euro); il terzo in via Pescara 69 (50 mila euro); il quarto in via Mario Trozzi 13 (100mila euro) e l'ultimo in via Probo Mariano 36, attuale sede del Borgo Pacentrano messo in vendita a 100mila euro.
Fino a mercoledì 28 luglio tutti i cittadini potranno far pervenire una propria offerta all'ufficio protocollo del Comune, tenendo conto della base d'asta. Le buste saranno aperte il giorno dopo con l'aggiudicazione dell'immobile a chi avrà presentato l'offerta più alta, mentre in caso di offerte dello stesso importo si procederà ad estrazione a sorte.
Frutteranno 530mila euro che saranno reinvestiti in opere pubbliche per la collettività. Il Comune ha un ingente patrimonio immobiliare che, secondo le stime catastali, ha un valore di circa 80 milioni di euro, con una rendita annuale di poco più di 150 mila euro. A fronte di spese di manutenzione per circa 500mila euro. A questo si devono aggiungere i tanti contenziosi aperti con i numerosi inquilini morosi che alle casse comunali costano ulteriori 200mila euro l'anno.
«Ragioni», spiega l'assessore al Bilancio Giuseppe Schiavo, «che ci hanno spinto alla scelta di vendere quegli immobili che per il Comune sono una zavorra, mentre per chi li acquista potrebbero costituire un buon affare. Si tratta di una precisa scelta politica che mira ad eliminare tutti i contratti capestro e le concessioni gratuite e clientelari fatte dalle precedenti amministrazioni. In questo modo riusciremo ad incassare un bel gruzzolo che reinvestiremo per migliorare la qualità degli immobili più pregiati e per realizzare nuove opere pubbliche per la città».
Il primo dei sei immobili messi in vendita è una palazzina in viale della Stazione data in comodato d'uso a un'associazione per il recupero dei tossicodipendenti. L'avviso di vendita prevede una base d'asta di 200mila euro. Gli altri cinque sono porzioni di fabbricato, il primo in vico San Leonardo 35, messo in vendita a 30mila euro; il secondo in via Morrone 95 (60 mila euro); il terzo in via Pescara 69 (50 mila euro); il quarto in via Mario Trozzi 13 (100mila euro) e l'ultimo in via Probo Mariano 36, attuale sede del Borgo Pacentrano messo in vendita a 100mila euro.
Fino a mercoledì 28 luglio tutti i cittadini potranno far pervenire una propria offerta all'ufficio protocollo del Comune, tenendo conto della base d'asta. Le buste saranno aperte il giorno dopo con l'aggiudicazione dell'immobile a chi avrà presentato l'offerta più alta, mentre in caso di offerte dello stesso importo si procederà ad estrazione a sorte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA