Caserma dei vigili del fuoco: lavori affidati in autunno
Il Dipartimento del ministero dell’Interno risponde alle ripetute sollecitazioni del sindacato Conapo La visita del capo nazionale del Corpo ha riportato alla ribalta la storia della ricostruzione lunga 6 anni
L’AQUILA. Lavori affidati in autunno per la ricostruzione della caserma dei vigili del fuoco. Sono stati i primi ad accorrere la notte del terremoto e a piombare sulle macerie fumanti, saranno quasi gli ultimi a mettersi in coda per riavere una caserma in piena efficienza a sei anni dalla catastrofe.
Questo il singolare destino toccato ai vigili del fuoco dell’Aquila, che di recente hanno ricevuto la visita in città del Capo nazionale del Corpo, Gioacchino Giomi, in occasione di un convegno dedicato all’applicazione del nuovo codice di prevenzione incendi agli edifici storici sottoposti a vincoli. La sua visita al comando provinciale dei vigili del fuoco dell’Aquila che aspetta la completa ricostruzione della sua sede ha riportato alla ribalta il tema della struttura che attende di conoscere il proprio destino. Il sindacato autonomo Conapo, attraverso le numerose sollecitazioni del segretario provincialeElio D’Annibale, ha ribadito la necessità di accelerare i tempi denunciando ancora una volta i ritardi e rilanciando la battaglia contro la burocrazia.
«Al termine dell’incontro», spiega D’Annibale, «praticamente pressoché totalmente incentrato sul problema della ricostruzione della caserma e delle sue tempistiche, viste le ripetute sollecitazioni del personale, ha affermato che seguirà personalmente l’iter della ricostruzione. Un fatto positivo, sì, ma in tutti questi anni rispetto a questo problema è successo davvero di tutto».
Intanto, mentre da una parte il capo nazionale cercava di rassicurare le sue truppe, dal Dipartimento veniva diffusa alle segreterie nazionali dei sindacati una nota con il punto della situazione della caserma aquilana, come risposta all’ennesima richiesta di sollecitazioni. «Tenuto conto dei tempi tecnico-amministrativi dettati dal Codice dei contratti (decreto legislativo 163 del 2006), pur ricorrendo a procedure per quanto possibile accelerate, il Provveditorato alle Opere pubbliche stima che l’affidamento dei lavori in appalto potrà avvenire entro l’autunno del corrente anno».
Insomma, un ulteriore slittamento per una storia a puntate che comincia all’indomani del terremoto.
«Le funzioni di stazione appaltante dei lavori di ricostruzione della caserma dell’Aquila sono in capo al Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche del Lazio, Abruzzo e Sardegna, al quale sono stati attribuiti dal governo 18 milioni di euro di fondi strutturali per la ricostruzione della vecchia sede danneggiata», si legge nella nota del Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco. «Sulla base del progetto preliminare venne bandita nell’agosto 2012 una gara per concorso di idee volta ad affidare i lavori con appalto integrato (progetto più lavori) con termine di presentazione delle offerte a novembre 2012. A febbraio 2013 cominciarono i lavori della commissione di gara che si è riunita nove volte per valutare i 50 progetti presentati fino a febbraio 2014 quando in ultima seduta ha proceduto all’apertura delle buste economiche. Il provveditore Linetti decise, ad aprile 2014, di avviare una nuova procedura per l’affidamento di incarico professionale del progetto definitivo, visto il verificarsi di un’anomalia durante l’ultima seduta di gara. A ottobre 2014 venne avviata la progettazione definitiva da parte dei professionisti esterni, sviluppata tenendo conto delle esigenze e indicazioni fornite dal comando provinciale e dalla direzione regionale. Ad aprile 2015 si sono svolti alcuni incontri per definire gli aspetti progettuali e consentire al team di progettisti e di consegnare gli elaborati finali entro la metà di maggio. Il progetto definitivo andrà al comitato tecnico amministrativo del provveditorato per il parere e quindi verrà redatto il progetto esecutivo. Entro giugno verrà bandita la gara d’appalto».
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