Caserma Rossi e scuole, Cialente accusa 

L’ex sindaco Pd contro Biondi: «Giunta senza carisma, manca una strategia complessiva»

L’AQUILA. Sulla caserma Rossi è scontro frontale tra il sindaco, Pierluigi Biondi e il suo predecessore, Massimo Cialente. «Rispetto a quanto dichiarato da Biondi, è necessario fare alcune considerazioni», esordisce Cialente, «la stasi burocratica con l'Agenzia del Demanio che Biondi lamenta, nacque dal fatto che, in continue e ripetute riunioni, si consumò un confronto, anche duro, con la stessa agenzia rispetto alla loro richiesta di realizzare uffici pubblici nella caserma Rossi. A valle della delinquenziale cartolarizzazione che ha regalato miliardi ad alcuni grandi capitalisti italiani, quasi tutti gli uffici pubblici italiani sono in affitto in stabili che erano di loro proprietà. All'Aquila, accade all'Agenzia dell'entrate, all'Inps, all'Inail, che hanno quasi tutti contratti di affitto che scadono nel 2022. Oggi, l'Agenzia del demanio scopre che paga un sacco di soldi e decide di costruire nuovi uffici, che costeranno il doppio di quanto incassato con la stessa cartolarizzazione», fa notare Cialente, «ho sempre detto e ripetuto - ecco spiegati i ritardi ed il braccio di ferro - che avrebbero dovuto accettare che la localizzazione di nuovi uffici fosse concordata con il Comune, per capire che fine faranno gli edifici attualmente in affitto all'Agenzia del demanio, importanti contenitori. Inoltre, all'Aquila si stanno ricostruendo con risorse degli italiani diversi edifici pubblici, beni di proprietà della Provincia, della Regione, del Comune, della Asl. Perché costruire ancora, consumando territorio?», chiede Cialente. «Nella lettera che scrissi, interlocutoria, di cui parla Biondi, descrivevo lo stallo con l'Agenzia del demanio, che vedevo e vedo troppo interessata a gestire appalti». Cialente torna, poi, a parlare della nuova sede del liceo classico: «La verità», afferma, «è che, in una città in cui la sede di una scuola importante si decide con un bando pubblico, peraltro già assegnato a mio avviso, manca una strategia complessiva. Non ce l'ha il sindaco che, purtroppo, non ha carisma e autorità riconosciuta. Non ce l'ha la sua giuntarella, non ce l'ha il centrodestra. Ma non ce l'ha parte dell'opposizione, bloccata oramai, da una deleteria trasversalità, per me innaturale. Un silenzio sul futuro della città assordante. Anche spazi di democrazia, sui quali ho creduto, come l'urban center, tacciono».(m.p.)
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