Celano, 7 misure cautelari per il giovane assediato nel bar/ Video

La rissa durata tutta la notte con trecento persone assiepate in piazza IV novembre dopo una lite tra un kosovaro e un celanese: scattano i provvedimenti

CELANO. Sette misure cautelari eseguite nei confronti di altrettanti celanesi per i fatti che risalgono alla sera del 19 novembre dello scorso anno quando un giovane fu assediato in un bar da trecento persone.

In sette, tra i 20 e i 40 anni (una solo ne avrebbe più di sessanta), sono stati raggiunti dai provvedimenti per i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale. Ad eseguirli, su disposizione dell’autorità giudiziaria, sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Avezzano e della caserma di Celano.

Le misure, che prevedono per alcuni l’obbligo di firma mentre per altri il divieto di uscire di casa nelle ore notturne, sono scattate dopo un’accurata indagine andata avanti per mesi, coordinata dal capitano della compagnia dei carabinieri, Enrico Valeri e dal comandante del Norm, il tenente Marco Mascolo. Raggiunti dai provvedimenti per i reati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e oltraggio a pubblico ufficiale sono: T.V. 37 anni, L.M. (38), P.G. (38), P.V. (27), tutti con recidiva specifica infraquinquennale e sottoposti all’obbligo di dimora nel Comune di residenza con divieto di uscire dall’abitazione dalle 20 alle 7, e D.P.A. 58enne, C.G. (21) e M.G. (32), sottoposti all’obbligo di presentazione alla pg.

La vicenda che ha dato origine ai provvedimenti risale al novembre 2013: dopo una violenta lite all’interno di un bar tra un italiano e un cittadino kosovaro, in cui i due si ferirono, scoppiò la rivolta della città con circa trecento celanesi che si radunarono davanti al bar della piazza. Questo assedio al giovane kosovaro, rifugiato nel bar per sfuggiare al linciaggio, è al centro di un fascicolo bis della procura.

I quasi trecento celanesi presidiarono il locale per ore costringendo i carabinieri a un’operazione andata avanti per tutta la notte, per far sì che il kosovaro rimasto all’interno non fosse pestato. Sul posto si recarono i carabinieri delle tre compagnie della provincia che cercarono di calmare gli animi della folla che urlava e incitava gli uomini dell’Arma “alla consegna dello straniero”. Un lavoro notevole quello dei militari che però fu “oltraggiato” da chi li ha ripagati con offese, spintoni, strattoni e cori da stadio contro il corpo dell’Arma.

Con le 7 misure cautelari, l’autorità giudiziaria ha voluto dare un segnale forte nei confronti di chi si è reso responsabile degli atti che hanno tentato di impedire alle forze dell’ordine di operare, offendendole mentre svolgevano il proprio lavoro.

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