Si tratta di locali che si trovano nella zona che va dalla Villa comunale a piazza Duomo fino alla Fontana luminosa

Centro, il ritorno dei negozi

Cioni: una cinquantina quelli che potrebbero riaprire

L’AQUILA. Sono una cinquantina, sugli oltre mille che prima del terremoto animavano il centro storico, i negozi che potrebbero presto riaprire i battenti. È quanto emerge da una serie di sopralluoghi effettuati nel cuore della città ferita.
«Si tratta di una stima prudenziale» spiega Celso Cioni, direttore della Confcommercio, «elaborata sulla scorta di una serie di verifiche e censimenti che hanno interessato il centro storico, o meglio la parte che va dalla Villa a piazza Duomo, da via Sallustio ai Portici fino alla Fontana luminosa. Un lavoro che abbiamo cominciato alcuni mesi fa, ritenendo prioritaria la questione del possibile ritorno in centro delle attività commerciali.

In tutto sapendo, però, che per la gran parte dei negozi l’attesa sarà lunga». Un’iniziativa, condivisa dalle altre associazioni di categoria, oggetto poi di incontri con il Comune e con le aziende che gestiscono i sottoservizi. «Ragionevolmente» aggiunge Cioni «potrebbero essere una cinquantina i negozi nella condizione di poter riaprire prima dell’estate. Ma bisognerà affrontare alcuni problemi, quale quello dell’adeguamento dei vecchi fitti. Stiamo contattando i proprietari di quei negozi per convincerli a ridurre temporaneamente i canoni, anche solo fino alla fine dell’anno. Il tempo, comunque, necessario per dar modo ai gestori di verificare l’andamento delle attività.

E magari potremo prevedere iniziative per promuovere il centro storico. Si tratta di un percorso di speranza che dobbiamo necessariamente intraprendere, visto che 300 sono le attività che hanno già scelto altre ricollocazioni e che tutte le altre, tranne alcune, sono ancora chiuse».
«Con le associazioni dei commercianti» afferma l’assessore comunale Vladimiro Placidi, che con i colleghi Di Stefano e Arduini sta seguendo la situazione, «abbiamo fatto incontri e sopralluoghi per verificare cosa sarà possibile riaprire in sicurezza. Un’attività che vede il coinvolgimento di un comitato tecnico composto, oltre che dal Comune, anche dai vigili del fuoco e dalla struttura del vice commissario per la ricostruzione dei Beni culturali. Intanto, domani abbiamo in programma un sopralluogo che interesserà alcune strade del centro storico.

Il tentativo è quello di riaprire anche i portici di San Bernardino e il Corso (dai Quattro cantoni alla Fontana luminosa) dove, però, ci sono ancora dei palazzi da mettere in sicurezza. Poi toccherà a una parte dei Portici e sarà necessario consultare Gaetano Fontana, il capo della Struttura tecnica di missione, per i sottoservizi (acqua, luce, fogne e gas). Bisognerà ripristinare l’esistente, in attesa di poter realizzare un sistema cablato. L’obiettivo è quello di riportare la vita in centro. Di ricreare - con la riapertura (per cominciare) di una cinquantina di negozi, di alcuni uffici pubblici e di una parte del mercato - un luogo di incontro».

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