Chiedono contributi anche per i morti

Controlli della Finanza nelle aziende agricole della piana del Fucino: 115 denunce e multe per 250mila euro

AVEZZANO. Contributi richiesti da persone morte e truffe per un totale di 300mila euro. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza di Avezzano che ha denunciato 115 responsabili di aziende agricole, oltre a due titolari di centri di assistenza privati che svolgono servizi per il settore. È quanto emerso da un’indagine finalizzata a reprimere le frodi per contributi pubblici nel mondo dell’agricoltura nel Fucino. L’input è arrivato da informazioni fornite dal Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza. Le indagini sono state avviate nel mese di ottobre e si sono chiuse nei giorni scorsi.

L’inchiesta della Procura di Avezzano ha preso il via quando sono state notate delle anomalie legate alle modalità di presentazione di ben 142 diverse richieste di contributo. Tutte venivano presentate a due stessi centri di assistenza pratiche per agricoltori con sede nella Marsica. Si tratta di agenzie che si occupano della gestione dell’istruttoria delle domande di contributo e che operavano nel territorio della Piana del Fucino e di cui non sono stati forniti dati dagli investigatori.

La Finanza di Avezzano ha fatto venire alla luce un fenomeno inaspettato, legato a un utilizzo scellerato delle risorse pubbliche di origine nazionale e comunitaria. Durante le indagini è emerso che questo tipo di truffe, soprattutto nel Fucino, aveva assunto ormai un livello preoccupante, soprattutto a causa della situazione di crisi nel settore agricolo. Un utilizzo illecito di fondi che penalizza soprattutto le aziende sane e corrette che non riescono ad accedere ai finanziamenti proprio perché sono erogazioni in esaurimento. Le aziende scorrette si accaparravano i fondi privandone così quelle in regola.

La Guardia di finanza, analizzando i relativi flussi di spesa, ha scoperto numerose anomalie. È stato utilizzato lo stesso meccanismo previsto per la tutela delle entrate fiscali. Dagli accertamenti sono saltate fuori domande presentate addirittura da contadini non più in vita. I contributi risultavano richiesti da persone decedute da tempo o comunque prima della data di presentazione della richiesta. I finanziamenti erano stati concessi, inoltre, anche ad agricoltori affittuari di particelle intestate a persone morte. Fin qui nulla di strano, se non fosse però per il fatto che la stipula dei contratti di affitto era avvenuta dopo la data del decesso del locatore.

Secondo quanto accertato dalle Fiamme gialle di Avezzano, coordinate dal comandante Giovanni Antonino Marra, alcuni agricoltori locatari di terreni di proprietà dello Stato, ottenevano fondi senza avere in mano contratti di affitto che, infatti, non erano mai stati stipulati.

I controlli eseguiti dalle Fiamme gialle hanno portato a sanzioni amministrative per circa 250mila euro, oltre alla denuncia di 115 persone, tutti titolari o responsabili di aziende agricole. Le ipotesi di reato sono quelle di falsità ideologica in atto pubblico commessa da privato e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato. «Questi episodi aumentano la sfiducia da parte dei fruitori ad accedere ai fondi di ogni genere», ha commentato Augusto Di Bastiano, responsabile del Centro per la tutela dei consumatori, «spesso è difficile decifrare i regolamenti e i bandi e per questo è necessario rivolgersi ad esperti che siano in grado di gestire le pratiche. Basti pensare a soggetti abilitati dalla Regione o dallo Stato, per evitare che accadano episodi di questo tipo. Se non ci si organizza in un certo modo i fondi resteranno fermi, saranno sempre meno raggiungibili e chi ne potrebbe fruire non lo farà per una questione di sfiducia».

Pietro Guida

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