Chiuso sgabuzzino trasformato in ospizio

Lecce nei Marsi, blitz del Nas dopo un esposto in Procura: trovati cinque anziani nell’ala abusiva
LECCE NEI MARSI. Obbligavano cinque anziani a soggiornare in una sorta di sgabuzzino. In un’area inagibile, non autorizzata e abusiva. Con questa accusa i carabinieri del Nas di Pescara (Nucleo antisofisticazione e sanità) hanno chiesto al Comune di Lecce nei Marsi di chiudere un’intera area di una casa di riposo che si trova in paese. Secondo la ricostruzione fatta dai militari, coordinati dal capitano Domenico Candelli, gli anziani ospiti non potevano né dormire né soggiornare in quella parte della casa di riposo, costruita abusivamente. Le indagini dei carabinieri sono partite da un esposto presentato lo scorso agosto negli uffici della Procura di Avezzano. Nella segnalazione veniva raccontato che nella casa di riposo alcuni ospiti erano stati confinati in un posto, in genere utilizzato come ripostiglio, più simile a un sottoscala che a una camera da letto. Così la Procura ha dato delega per le indagini ai militari di Pescara, arrivati sul posto insieme ai colleghi della stazione di Gioia, al comando del maresciallo Loreto Ferrari. Gli ospiti trovati all’interno dell’area abusiva e non autorizzata erano in cinque. I carabinieri hanno stilato una relazione in cui hanno chiesto al Comune la chiusura immediata dell’area ritenuta inagibile. La relazione è stata inviata al sindaco Gianluca De Angelis. Gli anziani ospiti nel frattempo sono stati sistemati in aree idonee. «È già stata emanata l’ordinanza che ha predisposto la chiusura delle zone interessate», commenta il sindaco De Angelis, «si tratta di irregolarità edilizie, con abbattimento di barriere architettoniche, che vanno sanate». Gli accertamenti dei carabinieri hanno interessato l’intera struttura e non si esclude che la vicenda possa concludersi con ulteriori provvedimenti. Il lavoro degli stessi militari continua anche in altre strutture della Marsica. (m.t.)
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