«Ci è piombato addosso come un missile»
Tragedia sull’A/25, il racconto dell’operaio salvo per miracolo. Ieri a San Benedetto lacrime e dolore per l’addio a Battaglia
SAN BENEDETTO DEI MARSI. «Non abbiamo sentito la macchina arrivare, ci eravamo fermati da un minuto. È arrivata come un missile, non mi sono reso conto dello schianto. Quando ho preso coscienza di quello che era accaduto ero già a terra». Poche parole, interrotte da pause di dolore, sono state riferite ieri da Raffaele Santoro a Cesare Ramadori, amministratore delegato della Strada dei Parchi, Francesco Romani, direttore delle risorse umane, e Pasquale Galante, responsabile della comunicazione gruppo Toto durante loro visita all’ospedale. Insieme ai suoi colleghi Lucio Battaglia, 50 anni, e Aurelio Olarini (59), era sceso dal furgone parcheggiato lungo la corsia d’emergenza quando è sopraggiunta un’auto che li ha colpiti.
«Il sorriso di Lucio ci farà ricordare sempre di lui». Sono queste le parole che gli amici della classe 1965 hanno usato ieri pomeriggio per dire addio al loro coetaneo Lucio Battaglia, mentre lavorava sull’A/25. Un lungo corridoio con gli amici della caccia, i compagni della Protezione civile e tanti alpini hanno accolto Lucio nella chiesa del paese. In silenzio, con le lacrime agli occhi e i ricordi dei momenti trascorsi con Lucio impressi nella mente. Una cerimonia solenne e commossa alla quale hanno preso parte anche tanti colleghi della Strada dei Parchi e i vertici della società. «Vedete quanta gente c’è qui, noi viviamo con voi questo momento difficile e chiediamo a Dio di darci la forza di vivere e superare insieme questo dolore», ha spiegato il sacerdote don Antonio Iulianella rivolgendosi alla moglie Benedetta e al figlio Pietro, «questa morte non può non apparire una morte ingiusta, insensata. Ma noi sappiamo che la morte può arrivare presto o tardi».
Commozione nella chiesa gremita quando una penna nera ha letto la preghiera degli alpini e il coro ha intonato “Signore delle cime”. «Ognuno di noi ricorda Lucio per la sua forza e per la sua volontà», hanno ricordato gli amici del 65’, «noi vogliamo ricordarlo sempre così tenendo bene a mente il suo animo altruista».
Con il viso coperto dalle lacrime gli alpini e gli amici della caccia hanno accompagnato Lucio per l’ultimo viaggio mentre il figlio Pietro li seguiva timidamente con il cappello del padre in mano. Nelle ultime ore Leonardo Cera, 79 anni, che si trovava alla guida dell’auto con a bordo la moglie Domenica Martini (77) nel momento in cui si è schiantato contro il furgoncino della Strada dei Parchi fermo sulla corsia d’emergenza, ha avuto un malore ed è stato trasferito nel reparto di cardiologia dell’ospedale di Avezzano. Ieri intanto è stata eseguita l’autopsia anche su Olarini e domani alle 15.30 verranno celebrati i funerali nella chiesa di San Rocco ad Avezzano. Gli inquirenti stanno ancora ricostruendo la dinamica dell’incidente. La famiglia Battaglia è assistita dagli avvocati Antonella e Callisto Terra, Olarini da Alfredo Iacone.
Eleonora Berardinetti
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