Cialente al governo «Lasciateci i poliziotti»

20 Giugno 2012

Lettera del sindaco al ministro dell’Interno Cancellieri e a Manganelli per chiedere il rinvio di 18 mesi del ritiro degli agenti aggregati

AQUILA. Allarmato per le raffiche di furti e altri atti di microcriminalità mai avvenuti in città il sindaco Massimo Cialente ha scritto una nota al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per evitare il ritiro del personale aggregato presso la Questura, soprassedendo per 12/18 mesi al fine di comprendere quale sarà l’impatto dell’avvio della ricostruzione sul tessuto sociale aquilano. La richiesta è stata inviata da Cialente anche al capo della polizia, Antonio Manganelli, al questore Stefano Cecere e al prefetto Giovanna Maria Rita Iurato.

Il sindaco ha argomentato le sue richieste che sembrano poggiare su dati inequivocabili. «Dopo il sisma» dice «la città è completamente modificata sia nell’assetto urbanistico in seguito alla realizzazione di 19 new town e 21 insediamenti Map per un totale di 40 siti dislocati anche a notevole distanza tra loro sia da un punto di vista sociale per la conseguenza di una disgregazione totale riconducibile a una vera e propria delocalizzazione dei nuclei familiari in situazioni temporanee. Mi permetto ancora di ricordare che abbiamo trentamila persone fuori dal loro domicilio allora assistite. Accanto a questa situazione che causa indubbie tensioni sociali si profila finalmente l’avvio della ricostruzione pesante sia nelle case di periferia che in quelle del centro storico. Le previsioni di Ance e Comune sono che per essa avremo diecimila lavoratori che per anni verranno nei cantieri che apriremo. Per noi è un salto nel buio. Subito dopo il terremoto la polizia ha provveduto a rafforzare la sua presenza con ben 82 uomini aggregati oggi ridotti a 45. In questo modo nella nostra città abbiamo 204 persone impiegabili a fronte delle 228 unità che avevamo prima del 6 aprile 2009 e risulterebbe che a tale forza disponibile andranno detratti 30 operatori tecnici e 12 unità esentate a vario titolo e anche entro l’anno si aggiungeranno altri sette pensionamenti». «In questi giorni si ventila l’ipotesi di un trasferimento di personale aggregato. Questo desta grande preoccupazione anche perché riteniamo che per la estrema dispersione sul territorio degli alloggi e il gran numero di cantieri che andremo ad aprire vi sia bisogno di una forte presenza di forze dell’ordine impegnate, tra l’altro, oltre che nei compiti di vigilanza notturna anche e soprattutto nei compiti di prevenzione e verifica rispetto alla legalità e quindi ai controlli nel processo di ricostruzione. Mi permetto di avanzare questa richiesta anche considerando che la stessa non comporta costi per l’amministrazione traducendosi solo in una rinnovata solidarietà da parte delle altre questure italiane che si privano di una parte del personale». Sulla vicendasi registra un intervento anche del sindacato di polizia Coisp.

«Sono mesi che il Coisp», si legge in una nota di Santino Li Calzi, «ha lanciato l’allarme mettendo al corrente le istituzioni e la cittadinanza che era intenzione del dipartimento di pubblica sicurezza di non prorogare ulteriormente le aggregazioni dei poliziotti al termine della tornata elettorale e a farli rientrare nelle rispettive città lasciando L’Aquila già provata da tre anni di sofferenze con un problema in più, ovvero la diminuita sicurezza. Da questa settimana già alcuni colleghi hanno dovuto fare rientro nelle loro sedi e nei prossimi giorni altre cospicue aliquote di poliziotti lasceranno la città aquilana. Spiace dirlo ma oggi chi si straccia le vesti e lancia allarmi dove era ieri? E cosa è stato fatto per fare in modo che ciò non accadesse?». Uno degli effetti di questi rientri lo si può evidenziare nel conto degli effettivi delle volanti che con i rientri passerebbero da 40 a 23. Il problema non è affatto secondario e in comune se ne sono accorti in tanti visto che appena due giorni fa due consiglieri comunali di opposizione, Emanuele Imprudente e Daniele Ferella hanno chiesto al presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti di convocare una conferenza dei capigruppo urgente per discutere del problema e arrivare a una votazione di un ordine del giorno urgente da farsi il prima possibile. Essi hanno basato la loro iniziativa anche sulla scorta di dati attuali dai quali emerge che in un anno le persone arrestate nell’Aquilano sono raddoppiate. E il futuro non promette nulla di buono.©RIPRODUZIONE RISERVATA