A 93 anni aveva la pensione pignorata e non poteva curarsi. Ora il giudice la sblocca

Per oltre tre mesi non aveva ricevuto la pensione e non riusciva più a sostenere le spese mediche. Il tribunale di Sulmona pone fine all’odissea di una anziana di Roccaraso
SULMONA. Per oltre tre mesi non aveva ricevuto la pensione e non riusciva più a sostenere le spese mediche. Il tribunale di Sulmona pone fine all’odissea di una 93enne di Roccaraso. Il giudice Giulia Sani ha dichiarato la parziale inefficacia del pignoramento promosso dalla vicina di casa dell’anziana «limitatamente agli importi pignorati a titolo di ratei di pensione di reversibilità e di indennità per l’invalidità civile, nonché limitatamente agli importi già giacenti sul conto corrente postale all’atto del pignoramento fino a 1.616,07 euro». Somme liberate e restituite dopo il ricorso presentato dall’avvocato dell’anziana, Fabio Abbruzzese, che ha sostenuto come «le pensioni siano impignorabili per legge fino a una soglia di 1.000 euro mensili. Anche gli eventuali depositi sul conto corrente, inferiori a 1.600 euro, rientrerebbero nei limiti di impignorabilità previsti dalla normativa, trattandosi di somme necessarie alla sopravvivenza». Il pignoramento, legato a una condanna per una querelle condominiale, aveva colpito due pensioni: una di reversibilità, pari a circa 745 euro, e una per invalidità civile, di circa 542 euro.