Cialente alle imprese: pagate all’Inps il 40%

Il sindaco suggerisce alle aziende di restituire soltanto parte della somma Ma il rischio di dover ridare tutto è ancora alto. Deciderà l’Unione Europea

L’AQUILA. Per il momento le imprese del cratere dovranno restituire il 40 per cento dei contributi sospesi in seguito al sisma.

In attesa che si formi il nuovo governo e che l’Unione Europea si esprima, in via definitiva, sugli aiuti concessi alla popolazione aquilana colpita dal terremoto.

La decisione è frutto di un accordo verbale strappato alla dirigenza nazionale dell’Inps e dell'Inail dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. I due istituti di previdenza restano, tuttavia, fermi sulle loro posizioni: a fare testo, nella restituzione delle tasse, saranno solo le indicazioni dell’Ue.

Il rischio che gli imprenditori aquilani debbano mettere mano al portafoglio e restituire il totale dei contributi non pagati è ancora alto.

Sarà una battaglia dura, da giocare con il nuovo governo, come ammette il sindaco: «Stiamo aspettando che si delinei il nuovo quadro politico nazionale per avere un interlocutore con cui avviare la trattativa», spiega Cialente. «Intanto, le aziende sono chiamate a versare il 40 per cento delle tasse sospese per ottenere il Durc, il documento unico di regolarità contributiva. Bisognerà ragionare con la Comunità europea e far passare la linea degli indennizzi per i danni subìti dalle imprese a causa del sisma. Ci sarà da fare un gran lavoro, che richiede l'impegno collettivo, per evitare che le somme abbonate vengano considerate aiuti di Stato». Opzione, quest’ultima, che vanificherebbe le battaglie del territorio per ottenere la zona franca urbana de minimis e l’abbattimento di parte della tasse.

«Inps e Inail hanno concesso una sorta di proroga verbale fino alle elezioni», prosegue Cialente, «ma hanno detto chiaramente che la restituzione dei contributi avverrà in base alle indicazioni fornite dalla Comunità Europea».

Contro le due circolari contestate, con le quali Inps e Inail hanno richiesto la restituzione in toto delle tasse non versate, le associazioni di categoria e un gruppo di imprese locali hanno già mosso i primi passi: una diffida a procedere e un ricorso al Tribunale amministrativo regionale, inoltrato due giorni fa da due avvocati. Torneranno a riunirsi la prossima settimana per concordare ulteriori azioni di protesta.

Comunque le associazioni imprenditoriali hanno allertato i politici di tutti gli schieramenti in campo affinché si vada avanti in modo compatto evitando che ci sia una sorta di dispersione delle forze.

Monica Pelliccione

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