Cialente: «Aquilani, denunciate il malaffare»
L’AQUILA. «Noi abbiamo chiesto la white list e non ce l’hanno voluta dare. Ho scritto io quell’articolo, in una notte ho scritto tutti gli articoli (della legge sulla ricostruzione, ndr), alcuni...
L’AQUILA. «Noi abbiamo chiesto la white list e non ce l’hanno voluta dare. Ho scritto io quell’articolo, in una notte ho scritto tutti gli articoli (della legge sulla ricostruzione, ndr), alcuni sono stati recepiti, altri no».
Il sindaco Massimo Cialente commenta amareggiato, all’indomani dell’ultima inchiesta (denominata “Social dumping”) sullo sfruttamento di operai romeni nei cantieri della ricostruzione ad opera di alcuni imprenditori italiani e romeni, la mancata approvazione da parte del parlamento della norma che dovrebbe introdurre la white list delle imprese “pulite” impegnate nella ricostruzione, allo scopo di arginare le infiltrazioni mafiose e la corruzione negli appalti pubblici e privati in generale. «Vogliono fare la scarpetta con quello che resta nel piatto. Stanno mangiando tutto e poi vogliono fare pure la scarpetta», aggiunge Cialente. «Se venisse provata questa vergogna dello sfruttamento dei lavoratori, ci riporterebbe indietro di 150 anni. Spero che si vada avanti e in tal caso vengano comminate pene severissime». Per Cialente resta fondamentale, per mantenere quello che definisce «un sistema immunitario cittadino forte», che gli aquilani «vadano a denunciare il malaffare, come faccio sempre anche io. Arrivano da me spesso imprenditori a farmi segnalazioni di cose che non vanno», prosegue. «Possono passare due o tre giorni, e poi io vado a denunciare alla magistratura. Ecco, vorrei che anche i cittadini aquilani che si accorgono che c’è qualcosa che non va nel cantiere vicino a casa, oppure che ricevono segnalazioni, denunciassero alla Procura della Repubblica». (m.g.)
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