Cialente: la decisione tocca agli inquilini

Il primo cittadino: sono loro che debbono dare la disponibilità a spostare il palazzo di pochi metri

L’AQUILA. «Quando l’allora ministro Fabrizio Barca parlò di ricostruzione a colori, intendeva dire che la città ha bisogno di essere riqualificata e valorizzata nei suoi angoli storici e artistici. Un aspetto che, invece, l’omologo Carlo Trigilia non ha proprio capito». Il sindaco Massimo Cialente non intende mollare la presa sul recupero della zona di Porta Barete e via Roma, ingresso Ovest della città, sulla quale pesa «l’opposizione del famoso condominio che reagisce in maniera assolutamente negativa alla nostra richiesta di delocalizzazione». E Cialente cita l’ex ministro per la Coesione territoriale Barca di cui intende seguire il consiglio e non solo per Porta Barete. Nonostante le riunioni e gli incontri con gli inquilini del palazzo al numero 207 di via Roma, che potrebbe essere spostato per permettere di tutelare i reperti emersi durante i lavori di recupero dell’area, non si riesce, però, a trovare una via d’uscita. Sulla questione sono intervenuti, due giorni fa, anche i rappresentanti dell’Archeoclub dell’Aquila. Al di là di quello che è diventato un braccio di ferro con i condòmini del palazzo, l’amministrazione comunale intende andare avanti. «Abbiamo riscontrato già che molti cittadini di Santa Croce hanno intenzione di fare domanda di sostituzione edilizia», prosegue Cialente, «quindi si diraderà la presenza di appartamenti nell’area. Stiamo lavorando», assicura. «Diminuiranno gli appartamenti che il Comune non intende ricostruire per sé, ma resta incomprensibile l’atteggiamento di quei cittadini che non vogliono spostarsi nemmeno di 5 metri». (m.g.)

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