Cialente: mi ricandido a sindaco dell'Aquila

28 Ottobre 2011

Il primo cittadino rompe gli indugi: lo faccio per amore della città

L'AQUILA. Il sindaco Massimo Cialente si ricandida. Sarà lui il candidato del Partito democratico per le primarie del centrosinistra. Sciolto, dunque, il nodo Cialente sì-Cialente no, che ha tenuto con il fiato sospeso il popolo del centrosinistra per settimane. Nemmeno il sondaggio commissionato all'Ipsos per capire le preferenze dei cittadini e il loro giudizio sull'operato della giunta uscente, è riuscito a cambiare le carte in tavola. Dava in «leggero vantaggio» il parlamentare Giovanni Lolli. Ieri mattina, il sindaco delle manganellate, il primo cittadino che si è tolto la fascia tricolore per difendere i diritti della città terremotata, ha sciolto il «suo» nodo. «Mi ricandido per amore della città».

CARNE E OSSA. «Non ho mai pensato di gettare la spugna. Ma ho aspettato tanto a prendere la decisione definitiva perché anch'io sono fatto di carne e ossa». Il sindaco è un fiume in piena, ma è sereno e convinto. «Sapevo che avrei deciso di ricandidarmi. Chiedo scusa se ho fatto passare tanto tempo», dice, «ma ho avuto in questi anni una grande responsabilità. Dovevo decidere con calma». Tentare di restare sulla poltrona di primo cittadino è per Cialente un «dovere, un servizio alla città». Ecco perché, spiega, «non m'interessa di assumere incarichi a livello nazionale andando a sedere su una poltrona un po' più comoda».

LOLLI. E Lolli, presentato da più parti come il candidato del Pd alle primarie, come l'ha presa? «Benissimo», sottolinea Cialente, «Lolli non aveva intenzione di fare il sindaco, si è sempre reso disponibile nel caso in cui io avessi rinunciato», aggiunge, «ero io ad essere perplesso». Poi l'inatteso dietrofront.

TUTTI D'ACCORDO Ogni 30-45 minuti una delegazione diversa. Fino a tarda sera, il sindaco ha ricevuto le delegazioni di tutti i partiti della coalizione: Pd, Rifondazione comunista, Udc, Socialisti, Comunisti italiani. Per ultime Italia dei valori e Alleanza per l'Italia. Tutti d'accordo, a detta di Cialente, con la sua decisione di ricandidarsi. Unica voce fuori dal coro finora è quella del consigliere del Pd Vincenzo Rivera. Insomma, qualche spina nel fianco è arrivata al sindaco proprio dal suo partito. Domani mattina, intanto, Cialente incontrerà anche i singoli consiglieri comunali.

PRIMARIE. Le primarie si faranno. Tutti i partiti della coalizione ci saranno e porteranno i loro candidati. Per il sindaco «questo è un passaggio fondamentale, le primarie sono uno strumento al quale non rinuncerei per nessuna ragione». E dopo le primarie, il voto. «Questa volta il voto sarà molto riflettuto da parte dei cittadini», spiega Cialente, «perché gli aquilani sulla loro pelle hanno capito quanto è importante la politica nella loro vita, quanto incide la scelta delle persone giuste sulle circoscrizioni e sui territori. È come scegliere il medico: si va a fiducia, si decide in base alle capacità e al tipo di malattie».

SCENARI. Adesso che succede, sindaco? «Da domani mattina mi rimetto al lavoro, in realtà mai interrotto, per completare la mia idea di città», spiega Cialente. «Finisco il mio mandato di governo, che presto illustrerò ai cittadini. Un lavoro rallentato da divergenze politiche con alcuni partiti. Ma finirò il programma di mandato. Avevo un patto con gli elettori e sto cercando di onorarlo, nonostante il terremoto» conclude il sindaco per poi tornare ai suoi colloqui.

IL PARTITO. Soddisfatti della disponibilità di Cialente a ricandidarsi è stata espressa dai vertici del Partito democratico, con cui il sindaco ha avuto un incontro nel primo pomeriggio di ieri. «Un'ottima notizia per L'Aquila e per gli aquilani», ha detto il segretario regionale Silvio Paolucci. «Ora parte la fase della partecipazione, con la convocazione dell'assemblea cittadina del Pd. D'accordo anche il segretario locale del Pd, Franceso Iritale, quello provinciale, Mario Mazzetti e il parlamentare Giovanni Lolli.

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