Cimitero senza custode: caccia ai nomi sulle tombe

Un avviso davanti alla guardiola chiusa rimanda a un numero telefonico Dentro ancora troppe zone rosse, quasi finiti i lavori alla camera mortuaria

L’AQUILA. «Scusi, vengo da Roma, sto cercando la tomba di un parente ma ho le idee un po’ confuse. Sa, prima c’era il custode e adesso c’è un numero di telefono, ma a quest’ora mica posso mettermi a chiamare il Comune...».

Non è un dialogo surreale, ma quello che realmente accade ogni giorno al cimitero da quando, alcuni mesi fa, lo storico custode Nello Grego è andato in pensione ed è stato sostituito da...un numero di cellulare. Il cimitero col custode virtuale, il numero di telefono segnato in un cartello all’ingresso dei locali della guardiola, è una novità. Tutto bello, tutto pulito, o quasi. Chi si occupa delle pulizie ha iniziato per tempo, e a parte qualche zona un po’ nascosta ancora non toccata dal maquillage, il resto sembra pulito. Bidoni vuoti, quasi tutti, erba tagliata, anche quella che la scorsa estate aveva fatto gridare allo scandalo. Certo, la fontanella col rubinetto che getta acqua e crea fanghiglia è ancora lì, a metà strada della scalinata che dall’ingresso Ovest sale verso Est. La fontanella ha anche un qualcosa di pregevole, basterebbe una passata di idropulitrice per tirar fuori il vecchio logo della società italiana delle condotte d’acqua. Sarebbe anche bella a vedersi se solo il rubinetto funzionasse a dovere.

Lo scorso anno, nel corso di una ricognizione dell’ex assessore ai cimiteri Maurizio Capri, poi rimosso dal sindaco Massimo Cialente, fu promesso di mettere mano a quei rubinetti. La scalinata ha i gradini sconnessi, esattamente come un anno fa. Camminando nei viali si vede che qualcosa nella ricostruzione si sta muovendo anche qui, piano piano. Il restauro dell’ex camera mortuaria è quasi terminato, e le decine di tombe degli anni ’40 sotto al sacrario dei Nove Martiri, che lo scorso anno erano tutte scoperchiate, oggi appaiono in parte rimesse a posto. Non tutte: alcune lapidi sono ancora puntellate, altre sono state invece diligentemente accatastate in attesa della ricollocazione. A destra del sacrario dei Nove Martiri ci sono le transenne, strette strette, per impedire l’accesso all’edificio ancora pericolante. Più in basso, davanti all’edificio 1996, un cartello avverte che a breve le bare saranno spostate per permettere i lavori.

Il cimitero monumentale dell’Aquila si appresta così ad accogliere le persone che arrivano per salutare i propri defunti. Davanti allo stadio Gran Sasso c’è un parcheggio nuovo, purtroppo ancora transennato, mentre a Est c’è un altro spazio per la sosta, quasi nuovo e sempre vuoto, forse perché sprovvisto di segnaletica.

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